Orlando: “Stasera il Franchi può fare la differenza”

Orlando: “Stasera il Franchi può fare la differenza”
Lui di Coppa Italia se ne intende. Correva la stagione 1995-96 quando la Fiorentina targata Gabriel Omar Batistuta andava a vincere il trofeo, superando nella doppia finale l’Atalanta, dopo un percorso netto nel quale erano cadute sotto i colpi dei viola Ascoli, Lecce, Palermo e Inter.
La squadra gigliata vinse tutte quelle gare, il Re Leone fu il miglior marcatore della competizione con 8 reti, terminale di una compagine di campioni che oltre a Massimo Orlando aveva tra i tanti Francesco Toldo e Manuel Rui Costa. In panchina sedeva Claudio Ranieri, in tribuna l’allora presidente Vittorio Cecchi Gori. E Massimo Orlando era alla sua quinta stagione in maglia viola, essendo arrivato proprio dalla Juventus nel 1990 (con una parentesi in prestito al Milan nel 1994-95). Alla fine del suo percorso gigliato le partite ufficiali saranno 147 con 20 reti all’attivo e due trofei: la Coppa Italia, appunto, e la Supercoppa Italiana. Il personaggio perfetto per commentare la vigilia della semifinale di andata tra Fiorentina e Juventus. Sognando un trofeo che a Firenze manca ormai da troppo tempo.
Massimo Orlando, cosa si aspetta da questa partita così attesa da tutta Firenze? 
“Penso che miglior semifinale di Coppa Italia non potesse capitare alla Fiorentina perché arriva la Juventus, la nemica di sempre. Lo stadio Artemio Franchi sarà una bolgia, col tifo delle grandi occasioni. La squadra viola ci arriva in ottima forma, addirittura in crescendo ed ha un grande entusiasmo intorno, che penso possa trascinarla a una grande prestazione. Per tutti questi fattori penso che possa arrivare alla finale. La formazione bianconera, invece, non è quella di un tempo, ma se si ricorderà il suo blasone e farà la “vera” Juventus, allora per la Fiorentina sarà più dura. Sarà un evento comunque equilibrato e bilanciato su due gare. Dunque sarebbe importante che la Fiorentina riuscisse ad acquisire un bel vantaggio in vista del ritorno”.
Dusan Vlahovic tornerà da ex e ci si aspetta un’atmosfera “molto calda” nei suoi confronti. Quale sarà la reazione del giovane serbo? 
“È chiaro che tutte le attenzioni saranno su di lui, per la prima volta avversario contro la squadra che l’ha cresciuto. Lui, davanti alle telecamere, ha tentato di sminuire il suo atteso ritorno, quasi si trattasse di una cosa normale, di una partita come tutte le altre. Ma non sarà davvero così perché è cresciuto a Firenze nel settore giovanile e certe cose non possono sparire da un momento all’altro. È impossibile dimenticare tutto in così poco tempo. Inoltre nei suoi confronti ci sarà una contestazione molto rumorosa da parte della tifoseria viola e non sarà facile gestire la serata con la tranquillità. Insomma, credo che non sarà una partita normale per Vlahovic e potrebbe esserne influenzato. Anche se ha sempre dimostrato un grande carattere. Pure a Firenze, dopo un’estate di voci di mercato, quando decise di rimanere con tutte quelle pressioni addosso”.
Cosa pensa del suo sostituto, “Il Pistolero” Piatek?
“Meglio di così non poteva cominciare. Dopo la brutta esperienza in Germania è tornato giocatore vero. Centravanti vero che non avrà doti tecniche eccelse, ma ha grandi qualità dentro l’area: vede la porta e se c’è da buttarla dentro lui c’è sempre. Anche grazie a un allenatore che fa giocare bene tutti gli attaccanti che ha in rosa”.
Cabral, invece, avrà il suo spazio?
“Certamente sì perché ha doti fisiche e tecniche importanti da quello che ho potuto vedere. Certo che, in questo momento, è difficile tirare fuori un attaccante come Piatek che segna con questa continuità”.
La Champions League è un obiettivo alla porta della Fiorentina?
“Sarebbe bellissimo per i tifosi viola, ma penso che alla fine il quarto posto sarà della Juventus. È vero che non mostra un buon calcio, però il traguardo è troppo importante e penso che, in un modo o nell’altro, lo raggiungerà. Però vedo la Fiorentina superiore alle due romane. Sia Roma che Lazio le vedo dietro ai viola. E questo per merito di Vincenzo Italiano che con il suo gioco sta facendo davvero la differenza”.
Lucia Petraroli

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