Voliamo con le bollicine viola
Allora ci siamo, ora si parte. La Fiorentina da ora alla prossima sosta dovrà volare, cercare di fare punti per mettersi un po’ l’animo in pace. Pioli ha fatto un ottimo lavoro perché cominciare in ritardo è dura per tutti. Adesso, però, è chiamato ad un altro sforzo: trarre le opportune conclusioni e magari cambiare qualcosa nell’assetto tattico. Giusto per rendere più impermeabile la difesa, non perdendo di vista l’attacco. Lì, però, ci sono due ragazzi scatenati, sono le bollicine viola.
Chiesa e Simeone sono la bella immagine di una Fiorentina che – a volerle bene – ce l’ha sbiadita… Sono così in vista che viene da chiedersi quanto sia giusto. Ci domandiamo se non sia troppo quello che stiamo chiedendo loro. Anche se loro paiono pronti a farsi chiedere tutto.
Insomma, il peso dell’attacco è sulle spalle di un ragazzo di Buenos Aires di 22 anni e con una sola stagione di calcio italiano alle spalle. Il Cholito non fa parte di un reparto in cui ci sono altre due-tre punte. In verità l’unico assistente di ruolo è il francese Thereau, mentre Babacar, attaccante centrale, sembra smarrito e lontano dal rendimento migliore.
Per Giovanni Simeone questa stagione diventa davvero un bell’esame. La Fiorentina si aggrappa a lui per bucare i portieri avversari.
Anche Chiesa è al secondo anno di serie A, quello che di solito è il più duro, e per giunta è pure più giovane dell’argentino (di 2 anni). Federico avrebbe tutto il diritto di crescere in pace, ma la sua straordinaria maturità e le esigenze di una Fiorentina in crisi fanno sì che lui debba caricarsi spesso la squadra sulle spalle. In un calcio italiano sempre poco incline a dar spazio alla gioventù, anche se adesso qualcosa sta cambiando, a Firenze si va oltre: si chiedono a Simeone e Chiesa gli straordinari.
La Fiorentina è in cerca di identità. Pioli sta provando a consegnargliela, con qualche fatica evidente. Dovuta anche all’assemblaggio del gruppo arrivato solo alla fine di agosto. Ecco, speriamo di vedere i primi frutti con l’Udinese. Aspettiamo fiduciosi.
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