Vlahovic, Sottil e Castrovilli… se il talento ce l’hai sotto gli occhi
Come spesso accade anche nella vita di tutti i giorni, a volte le cose belle ce l’hai sotto gli occhi, ma fatichi a vederle. La Fiorentina sta cercando disperatamente giocatori di talento, che alzino il tasso tecnico della (povera) rosa della scorsa stagione.
E di talento Dusan Vlahovic, Riccardo Sottil e Gaetano Castrovilli ne hanno da vendere, eppure il loro futuro in viola appare ancora incerto e messo in discussione. Devono crescere, d’accordo. Hanno bisogno di giocare con continuità, sacrosanto. Ma perché non potrebbero farlo qui a Firenze?
Il centravanti serbo, accanto a un giocatore più esperto, avrebbe il suo spazio e potrebbe tranquillamente mettere insieme un minutaggio sufficiente per migliorarsi. Del resto, le sue caratteristiche sono merce rarissima nella rosa offensiva viola. Paragonandolo, per esempio, al Cholito Simeone, Vlahovic ha più fisico, protegge meglio il pallone, ha maggiore precisione e potenza nel tiro ed è pure più bravo di testa… l’argentino avrà dalla sua la “proverbiale” garra, ma non crediamo che il giovane Dusan prenderebbe sotto gamba un ruolo da punta di scorta della Fiorentina e anche lui di grinta (per dirla più semplicemente all’italiana) ce ne metterebbe, eccome.
Riccardo Sottil, invece, deve migliorare proprio sotto questo profilo… ha ragione Montella: il ragazzo ha classe, dribbling e velocità, ma non ha ancora metabolizzato l’importanza della fase di non possesso. Deve capire che gli avversari vanno sempre rincorsi e la posizione va recuperata al più presto, soprattutto se sbagli una giocata e perdi palla. E’ questo il suo limite, ma quando si accende pare capace di tutto e un ruolo di vice Chiesa potrebbe ritagliarselo bene, magari giocandoci anche assieme sull’altra fascia.
Passando a Gaetano Castrovili, lo spezzone di partita giocata negli Stati Uniti, questa mattina, ha confermato la dimensione che sta raggiungendo questo ragazzo, ormai nemmeno più giovanissimo (ha 22 anni compiuti a febbraio), che ha tutte le qualità per diventare una grande mezzala: si è pure un po’ irrobustito fisicamente, pur restando agile e leggero sulle gambe. Il piede destro è sopraffino e quando corre a testa alta viene addirittura voglia di avventurarsi in un paragone (blasfemo) con il “Ragazzo che giocava guardando le stelle”. Ma forse questo è davvero troppo… scusate, il calcio d’estate a volte può giocare brutti scherzi…
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