Una vittoria per Firenze
Serve un guizzo, un moto d’orgoglio. Per restituire dignità al Franchi, al popolo viola che fino ad oggi non si è mai sottratto di fronte a nulla. E’ vero, anche nella gara contro il Cagliari sono arrivati i fischi, dopo quelli che avevano fatto arrabbiare Montella al termine della sfida contro il Verona, ma la città ha reagito di pancia. Anzi, col cuore. C’è in ballo, al di là del percorso, brillante e divertente, europeo, la classifica del campionato. Era stato il patron, Andrea Della Valle, a puntare in avvio di stagione alle posizioni alte della graduatoria. Se anche il terzo posto poteva essere considerato un sogno a cui ambire, c’è sempre il quarto da rincorrere. Specie adesso, che è stata sancita anche l’estate internazionale che vivrà la Fiorentina tra qualche mese. Ci sono le amichevoli di prestigio, contro il Paris Saint Germain in America, quella col Barcellona a Firenze e, infine, quella a Londra contro il Chelsea. Test di assoluto valore – non dimentichiamo che qualora Barcellona e Fiorentina dovessero vincere le rispettive competizioni continentali, quella del Franchi, diventerebbe un anticipo della Supercoppa Europea -, ma anche opportunità di mettere nelle casse una discreta liquidità. Anche per questo la Fiorentina deve tornare a vincere. C’è il Cesena, con mezzo piede già in B, poi ci sarà il derby toscano contro l’Empoli di Sarri, che quest’anno ha trovato la forza di costruire le mura della propria permanenza in A strada facendo, senza aspettare l’ultimo tuffo. Poi, sempre al Franchi, arriverà il Parma, il cui destino è stato scritto non (solo) dal campo, ma da una gestione scellerata dei suoi proprietari: di certo, bisognerà vendicare quel ko maturato al Tardini che in qualche modo ha complicato il cammino dei viola. Non sarà facile la sfida esterna contro il Palermo di Beppe Iachini e del super Dybala, ma nulla potrà essere impossibile per Montella e i suoi. L’unica nota stonata è il recupero di Rossi. Lo rivedremo in campo la prossima stagione. Servirebbe un miracolo e, obiettivamente, non c’è mezzo motivo per cui rischiarlo. Il 31 maggio prossimo, col Chievo, invece dovrà esserci comunque una festa: perché una stagione così difficilmente potrà essere dimenticata. Serve una vittoria subito, però. Già col Cesena.
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