Una Primavera che fa sognare
E’ Primavera, svegliatevi bambine! Perché i “bambini” viola sono già svegli, eccome se lo sono! La Fiorentina di Emiliano Bigica viaggia al massimo regime ormai da molto tempo e, dopo aver sfiorato l’impresa al Torneo di Viareggio, adesso ha la grande occasione per regalarsi e regalare a Firenze uno Scudetto che, a livello di categoria, manca dal lontanissimo 1983. Stasera conosceremo l’avversario dei viola (Inter o Juventus), ma la prestazione offerta contro l’Atalanta (la formazione che aveva vinto la regular season con ampio margine) fa ben sperare. E, soprattutto, fanno ben sperare le condizioni psico-fisiche delle punte di diamante del gruppo gigliato. Sottil e Gori, in particolare, hanno raggiunto un livello d’intesa praticamente perfetto, dimostrando di poter essere letali contro qualsiasi difesa avversaria. Anche Diakhatè, perenne incompiuto, pare essere improvvisamente maturato e animato da un sacro fuoco che potrebbe fargli recuperare il troppo tempo perduto a specchiarsi nel proprio talento. Il portiere Cerofolini (assente al Viareggio perché aggregato alla prima squadra) trasmette dosi massicce di sicurezza al reparto arretrato ed è concentratissimo verso un obiettivo che lo catapulterebbe nel calcio dei grandi con un pedigree di tutto rispetto. Restando là dietro, il centrale Hristov sta facendo capire perché Bigica straveda per lui e lo reputi tra i più pronti del suo gruppo. Al suo fianco il ritorno dell’arcigno Pinto ha consentito a Ranieri di tornare sulla corsia mancina, dove può liberare le sue progressioni. Il giovanissimo terzino destro Ferrarini, invece, non sta facendo rimpiangere l’infortunato Mosti che, comunque, farà di tutto per rimettere al servizio della squadra la sua grande grinta, in tempo per la finalissima. A metà campo, attorno a capitan Diakhatè, ruotano con inesauribile spirito di sacrificio il motorino Lakti (un classe 2000 che gioca già come un veterano) e il regolare Valencic (sloveno di un anno più “vecchio” che fa della continuità la sua dote migliore). Poi c’è Meli (che dovrebbe prendere il posto di Maganjic), un altro classe 2000 che abbina fisicità a una buona caratura tecnica. Insomma per mister Bigica le buone notizie non mancano. Presto sarà il campo a parlare (sabato 9 giugno alle 20,45) ma, indipendentemente da come andranno le cose, si può già affermare che il settore giovanile viola sta lavorando molto bene e che alcuni dei suoi frutti sembrano già maturi per tentare il salto in prima squadra. Come fece un certo Federico Chiesa, quando in pochissimi credevano ancora nella sua possibilità di sfondare.
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