Ulivieri: “Fiorentina, ora servono i gol”
Ad appena undici giorni dall’attesa sfida di Conference League contro lo Sporting Braga, la Fiorentina è alla ricerca di punti e serenità in un campionato in cui, in questa stagione, ci sono state diverse delusioni e pochissimi acuti. Sulla sua strada però ci sarà il Bologna di Thiago Motta, un avversario che, stando alla classifica, darà del filo da torcere ai ragazzi di Italiano. Per analizzare la gara del Franchi e, in generale, il momento della Fiorentina, il Brivido Sportivo ha intervistato in esclusiva Renzo Ulivieri, presidente dell’Associazione Italiana Allenatori nonché tifoso viola con un trascorso sulla panchina rossoblù.
Mister Ulivieri, che momento è per la Fiorentina? Cosa non sta funzionando secondo lei?
«E’ un momento così così, la squadra è altalenante. Purtroppo stiamo vedendo una Fiorentina con diverse difficoltà, che soffre una evidente carenza…».
Quale?
«Quella del gol, indubbiamente. In diverse partite i ragazzi di Italiano hanno offerto un gioco piacevole, un buono sviluppo della manovra, ma poi occorre chi sa buttarla dentro. Invece troppo spesso la Viola arriva a ridosso dell’area di rigore avversaria e perde l’attimo, vanifica quanto fatto nei secondi precedenti. È inutile girarci intorno o negare l’evidenza: la Fiorentina ha un problema in attacco».
È responsabilità esclusivamente degli attaccanti a suo avviso?
«Penso questo problema nasca principalmente dalla qualità: a centrocampo e in attacco non abbiamo sufficiente tasso tecnico per trovare la giocata giusta nel momento giusto, quindi fatichiamo tantissimo».
Un difetto strutturale rimediabile attraverso il calciomercato, non crede?
«Eh, poteva, sì. Me lo lasci dire con franchezza: capisco perfettamente il disappunto della tifoseria, da tifoso viola anch’io mi sarei aspettato qualcosa in più, qualcosa di diverso. Soprattutto in attacco! Dispiace che la società abbia preferito muoversi così… speriamo abbiano ragione e Jovic e Cabral facciano faville nel girone di ritorno».
Quante responsabilità dà a mister Italiano per questo momento non esaltante? E lei, fosse seduto sulla panchina viola, come cambierebbe la Fiorentina per cercare di uscire da questa situazione?
«Non so quante responsabilità abbia, ma è normale che quando i risultati non arrivano il mister venga criticato. Nel calcio è così da sempre. Italiano è un bravissimo allenatore, non ha bisogno dei miei consigli. Sono certo stia dando il massimo e spero con tutto il cuore riuscirà a trovare la chiave giusta per far crescere la squadra».
Intanto quest’oggi al Franchi arriva il Bologna, una squadra che lei conosce bene. Che avversario è?
«Un avversario tosto, da tutti i punti di vista. Il Bologna sa giocare al calcio e soprattutto è una squadra compatta. L’allenatore è riuscito a dare una impronta ben delineata combinando gioco e personalità. Sarà una partita tutt’altro che semplice per la Fiorentina».
Chi pensa potrebbe deciderla?
«Quando me lo chiedono, non ci azzecco mai. (ride, ndr) Penso che le partite, in generale, vengano decise sempre da uno di questi due fattori: il gioco oppure gli episodi. Ho l’impressione che Fiorentina-Bologna possa essere decisa dal gioco. La squadra che riuscirà a creare di più, a giocare meglio, la porterà a casa».
Febbraio è un mese delicatissimo per la stagione della Fiorentina: nel giro di una settimana, con la doppia sfida di Conference League contro lo Sporting Braga, si deciderà il suo destino europeo. Che sensazioni ha?
«E’ un mese incredibilmente importante, e credo che gli stessi giocatori abbiano avuto la testa soprattutto a questi due incontri nelle ultime settimane. Il campionato ha poco, pochissimo da dire, ma l’Europa può regalare grandi soddisfazioni a squadra e tifoseria: sono fiducioso, voglio credere possa esserci un risveglio!».
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