Tutti ai piedi di Salah, ma Babà torni se stesso
COSA VA
EUROPA LEAGUE SI’, CAMPIONATO NO. Va meglio l’Europa League che il campionato dopo i due pareggi con a Londra il Tottenham e in casa con il Torino. Poi può succedere – per carità – che le cose finiscano per andare meglio in Coppa che in campionato. Ma al momento la sensazione che provo è quella. Anche perché il comportamento di Pochettino e degli Spurs fa pensare che per la squadra inglese l’Europa League sia la terza priorità e non la prima o a seconda. Il 1 marzo c’è la finale di Coppa contro il Chelsea, il 26 febbraio a Firenze è molto vicino ad un match che a loro – se vinto – dà più lustro. Ho quella sensazione anche perché forse al momento sto ancora vivendo la cocente delusione di altri due punti buttati, sia pure a conclusione di una partita non esaltante, tant’è che non si può dare completamente torto a Ventura quando dice che «il pareggio è stato meritato, abbiamo avuto forse più occasioni da gol noi che la Fiorentina. Padelli, a parte il rigore, non è stato mai impegnato». Al di là del rigore sbagliato, il terzo su tre in questa stagione, che avrebbe potuto mutare il volto della partita, costringendo il Torino a scoprirsi e consentendo alla Fiorentina di sfruttare spazi più ampi, una volta che raggiungi in quel modo l’1-0 con un bel triangolo Salah-Gilardino-Salah, non puoi prendere un gol da polli in contropiede. La Fiorentina è più in corsa in Europa League e in Coppa Italia che in campionato. Il quarto posto non serve. E ora siamo quinti.
ILICIC. La miglior partita del giocatore sloveno fra quelle che ho visto io. Volitivo, tenace, perfino veloce in talune occasioni. Se non lo avessero fermato fallosamente al limite dell’area forse sarebbe andato anche in gol. Il migliore in campo, della Fiorentina e di tutti. Cambi di direzione, controlli, dribbling. Gli è mancato solo il gol o l’assist vincente. Non avrei mai creduto di vedere a Firenze una partita in cui Ilicic fosse il migliore in campo (e Badelj anche giocasse complessivamente una buona partita).
SALAH. Una conferma, nel bene con il gol, nel male con il suo calcio anarchico e la palla persa che ha trovato squilibrata tutta la squadra all’origine del gol del Torino. Ma non sarebbe certo giusto fare di lui il capro espiatorio di un pareggio che vuol dire forse addio alla Champions. L’egiziano si è dimostrato, a Londra dal 20mo in poi e con il Torino nello spezzone giocato, un ottimo acquisto e il suo dialogo con Gilardino concluso da quel tiro in velocità anticipando due difensori è una delle cose più pregevoli di una partita che non ne ha offerte molte.
JOAQUIN. A Londra è stato il migliore della Fiorentina e non solo perché ha propiziato la punizione di Mati da cui è scaturito il gol. Contro il Torino è stato meno brillante. Ma i giocatori di una certa età hanno bisogno di più minuti per entrare in partita. E di impegni più rarefatti
COSA NON VA.
La Fiorentina è un’ottima squadra ma non è ancora una grande squadra. Una grande squadra che è avanti 1-0 al 42’ del secondo tempo non si fa beccare in contropiede dal Torino che arriva avanti 3 contro 2 e dei due uno si chiama Ilicic. Dove diavolo sono andati, a tre minuti dal 90’ Basanta e Tomovic, difensori puri, ma anche Badelj, Vargas e direi anche Aquilani? Io dico che Pizarro, Borja Valero e forse pure Mati, non solo non si sarebbero spinti inutilmente così in avanti, ma se l avessero fatto avrebbero detto ai difensori “Voi restate lì e guai a voi se vi scoprite!”. La Fiorentina ha gettato alle ortiche due punti importantissimi, mentre la Lazio ci ha scavalcato – e non gioca le Coppe – e il Napoli quando quest’articolo viene pubblicato non ha ancora giocato con il Sassuolo e la Fiorentina gli ha lasciato quindi la possibilità di incrementare il suo vantaggio. Per andare in Champions ci vuole una grande squadra che non lascia punti per la strada. Un’ottima squadra che ogni tanto pratica anche un bel calcio purtroppo non basta. A meno che – e qui voglio lasciare un filo di luce e di speranza – anche le altre che precedono la Fiorentina siano ottime squadre ma non grandi e regalino punti, anzi più punti della Fiorentina. Che essendo dietro deve puntare su s stessa ma sperare anche nelle “disgrazie” altrui.
BABACAR . Come Babacar ha sbagliato il rigore, un collega dietro a me, ha cominciato a canticchiare: “Le notti magiche…”. Chiaro che si riferiva al giovane attaccante che alle 3 di notte e senza patente di 48 ore prima della partita con il Torino, è stato colto in flagrante dalla polizia. Comportamento ingenuo, qualcosa più di una “ragazzata” come l’ha definita bonariamente Montella che non ha voluto infierire. Il rigore lo ha tirato male, ma lo avrebbe quasi certamente tirato male anche se venerdì …mattina fosse andato a letto alle 21,30. Resta il fatto che se si è superficiali diventa più facile essere oggetto di critiche, di frizzi e lazzi (ricordate quel “viola” che veniva sempre beccato mentre prendeva il Freccia Rossa per andare a trovare la fidanzata a Milano e poi non si reggeva in piedi…?)
Babacar è stato ingenuo e…
a) recidivo e quindi doppiamente colpevole visto che il problema della patente mai presa si era già palesato e avrebbe dovuto nell’arco di quattro anni porvi rimedio, soprattutto se la sua macchina non è un’anonima 500 ma una Porsche Cayenne, e se ci gira sopra alle 3 del mattino, quando per la Polizia le macchine da controllare sono molto meno che in pieno giorno. Quindi pure scioccherello.
b) per tutte le considerazioni di cui al punto a, le possibilità di essere colto in flagrante erano diverse e – seria aggravante – a due giorni da una partita in cui il “Baba” era praticamente sicuro di scendere in campo da titolare una sciocchezza del genere non avrebbe dovuto essere nemmeno immaginata. Ciò dimostra che purtroppo lui non è ancora un calciatore maturo né un professionista serio; in nessun altro sport un atleta che deve disputare una gara importante va a letto alle tre di notte. E attenzione, le tre di notte sarebbero state – a quanto pare – l’ora della contravvenzione, non quella in cui Baba sarebbe andato certamente a letto. Se poi ci vogliono raccontare che lui stava per l’appunto andando a parcheggiare la macchina, beh allora chi dice che Gesù sia morto di sonno diventa credibile lui pure.
c) di Babacar, eccellente giocatore che anche contro il Torino non ha demeritato – un suo missile è uscito fuori d poco – si sa che in questo periodo si dovrebbe chiudere il rinnovo del contratto. Avrebbe dovuto essere un motivo di più per rigare dritto. Dispiace che non l’abbia fatto.
GONZALO RODRIGUEZ – Incredibile ingenuità quella del capitan argentino che decide di andare incontro a Molinaro, nemmeno questi fosse Robben, lasciando il povero Ilicic alle prese con due avversari che avrebbero infatti fatto gol al primo colpo se Tatarusanu (ancora una volta eccellente) non si fosse salvato sul primo tiro di Maxi Lopez.
LA FIORENTINA – Se ti capitano negli anni più giocatori che, sfrecciando su auto di grossa cilindrata – ma anche fossero state piccole – vengono fermate dalla polizia perché non hanno la patente, o perché sono serbi oppure senegalesi e la loro patente non è riconosciuta in Italia, non sarà prima o poi il caso di chiederlo ai propri bebè…mmm scusate, ai propri ragazzi in viola di evitare figuracce del genere? E non sarà il caso di obbligare chiunque compri e guidi una macchina a fare un bel corso scuola guida con tanto di patente a fine corso? Certo una società non dovrebbe essere tenuta a far da balia a giocatori di 21-23-25 anni, ma come diceva il grande Vujadin Boskov, troppo spesso “testa di calciatore serve per mettere cappello”. Occorre prenderne atto.
I RIGORI – Tre su tre sbagliati quest’anno dalla Fiorentina, e da gente che di solito non li sbaglia mai. Gonzalo Rodriguez, Gomez, Babacar. Casualità, certo – ne ha sbagliato uno anche Harry Kane nel 2 a 2 del Tottenham … il temutissimo “hurricane” anche contro la Fiorentina è parso poco più di un venticello – e quando a Montella è stato chiesto se avrebbe fatto allenamenti specifici sui rigori nel caso servissero contro il Tottenham ha detto: “Beh speriamo che arrivino rigori…per il calcolo delle probabilità stavolta dovremmo riuscire a trasformarli”. Fatto sta che, ricordato che Diamanti contro l’Inghilterra segnò un rigore importante per l’Italia nonostante un tifoso inglese avesse cercato di distrarlo mettendosi nudo dietro la porta nel momento in cui lui doveva tirarlo, Montella dovrà scegliere il rigorista n.1, n.2 e n.3. (e forse, per il Tottenham, nel caso di arrivasse ai rigori, anche il n.4 e il n.5; almeno in linea di massima, perché poi li dovrà battere chi non ha i crampi, chi se la sente etcetera etcetera). Ad una mia precisa domanda su chi fosse il rigorista n.1 Montella ha svicolato alla grande. Un dribbling degno dei vecchi tempi.
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