Svanisce il sogno tricolore della Primavera viola, ma il talento c’è. Eccome se c’è!
Un sogno svanito proprio all’ultimo tuffo. E’ questo il triste destino della Primavera della Fiorentina che, dopo una splendida cavalcata, fallisce l’appuntamento più importante, quello con la finalissima contro l’Inter che metteva in palio lo Scudetto di categoria. Peccato, perché i giovani viola questo tricolore lo avrebbero meritato. Per le avversarie abbattute nel corso di questa fase finale (Atalanta e Juventus, due delle favoritissime per la conquista del titolo) e per la voglia mostrata dai giovani viola di regalare a Firenze un alloro che manca dall’ormai lontanissimo 1983. Ma al Mapei Stadium di Reggio Emilia la Fiorentina dei ragazzi è stata vittima delle sue ingenuità difensive che hanno consentito alla più esperta, e fisicamente strutturata Inter, di andare sul doppio vantaggio. Prima con il centrale Vanheusden al 18’ del primo tempo, lasciato inspiegabilmente solo in occasione di un calcio d’angolo, poi con il gioiellino Pinamonti al 67’, anch’egli troppo libero di colpire davanti al portiere rivelazione del torneo Cerofolini. Non è bastato l’acuto del figlio d’arte Sottil, bravo a conquistarsi e realizzare il rigore della speranza al 76’, né la voglia matta di pareggiare di Gabriele Gori (subentrato a uno spento Mlakar) e di tutti gli altri protagonisti di una squadra che merita comunque gli applausi per tutto ciò che ha dimostrato in questa fase finale e nell’arco dell’intera stagione. Perdere a un passo dal traguardo fa male, ma resta la certezza del buon lavoro svolto da mister Guidi (che ha dato l’addio alla Fiorentina a fine partita) e da tutto il suo staff. Il nuovo tecnico della prima squadra Stefano Pioli era presente a Reggio Emilia e ha potuto vedere dal vivo i tanti talenti che potrebbero risultare utili alla causa viola. Il più pronto, nonostante non abbia brillato nella finalissima, appare il fantasista Castrovilli, che sarà aggregato al gruppo dei big già dal ritiro di Moena. Con lui ci saranno altri giovani talenti, compresi Scalera e Baroni che non hanno giocato la partita decisiva per il tricolore di categoria. Nella speranza di poter sfornare altri nuovi Bernardeschi e Chiesa perché il vero scopo del settore giovanile non è mettere trofei in bacherca, ma fornire valore aggiunto alla prima squadra, cosa che dalle parti di Firenze, da un po’ di tempo a questa parte, riesce… eccome.
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