Speciale Stadio: Monti: “Vogliamo uno stadio nuovo. Campi? Va benissimo, è attaccata a Firenze”
La questione stadio tiene banco, a Firenze non si parla d’altro. Tra dichiarazioni dei massimi esponenti coinvolti e manifestazioni significative da parte dei tifosi. Noi siamo andati a sentire il personale punto di vista sull’argomento di un tifoso molto speciale come Gianfranco Monti, attaccatissimo ai colori viola da sempre. Monti, oltre all’amore per la squadra gigliata, ha una devozione particolare per la pesca, che pratica con il suo amico fidato Ighli Vannucchi, ex calciatore dell’Empoli, protagonisti di un programma che si può seguire su Sky e sul canale youtube buonapesca.it.
Gianfranco Monti che idea si è fatto sullo stadio?
“Spero non sia di nuovo un nulla di fatto, come ci hanno abituato in passato. Le istituzioni e lo stato, con le leggi in vigore, continuano a bloccare tutto. Firenze c’entra fino ad un certo punto. La proprietà spinge moltissimo, insieme ai tifosi per ottenere un risultato. Stavolta sono fiducioso. Va data una spallata alla burocrazia, il fatto di non poter buttare giù le curve è imbarazzante”.
Crede sia fattibile un restyling del Franchi?
“Io sono per lo stadio nuovo, anche se sono molto legato al Franchi. Ma va fatto un restyling vero. Mi piacerebbe che lo stadio rimanesse a Firenze però dovrebbe essere completamente rinnovato. Al momento la situazione è imbarazzante, non c’è l’agibilità per le famiglie, i bagni sono in uno stato pietoso, c’è un unico bar dove devi fare sempre la fila. Mi sembra strano ancora che la Asl non sia intervenuta per fare un sopralluogo”.
Campi Bisenzio è la zona maggiormente indiziata per il nuovo stadio, cosa ne pensa?
“La mia preferenza sarebbe Firenze, ma ormai non esistono si possono più fare questo tipo di distinzioni. Campi è attaccata a Firenze. Se quella è la zona per fare un nuovo impianto, con tutte le comodità, comprese uscita autostradale e tranvia, ben venga. Basta che il nuovo stadio sia fatto”.
Oltre al nuovo stadio servirebbe anche uno sviluppo del brand Fiorentina?
“Lo stadio e basta non è sufficiente. Per fare davvero il salto di qualità servono investimenti nell’area commerciale per portare ricavi intorno ai 200 milioni di introiti, raddoppiare cioè quello che fai oggi. Con uno stadio da 40 mila posti, minimo vendi 38 mila abbonamenti. Perché Firenze risponde sempre. Ma poi da sviluppare il merchandaising e per farlo servono giocatori importanti. Solo con incassi cospicui, da poter reinvestire, si può davvero provare a vincere”.
Quanto le è piaciuta l’ultima manifestazione dei tifosi?
“È stata emozionante, il modo migliore per manifestare in modo intelligente, con educazione, ma anche con decisione. L’idea delle ruspe è stata geniale. Adesso però non ci si può tirare indietro, qualcuno dovrà fare qualcosa e non parlo della società. Barone è stato fortemente colpito da questa iniziativa”.
Che nome sceglierebbe per il nuovo stadio?
“C’è stato qualcuno che l’ha battezzato il “Campi Nou”, trovo sia un’idea molto carina ed ironica in stile fiorentino (ride ndr). Non saprei, potremmo sbizzarrirci noi fiorentini”.
Cambierebbe anche l’Inno?
“Assolutamente no, l’Inno è quello di Narciso. Spesso sento dire che è tropo vecchio. Beh, allora è bello quello dell’Inter? Francamente… mi tengo il nostro tutta la vita”.
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