Serve un cambio di passo
C’è qualcosa di buono in questa piccola e acerba Fiorentina. Ed è la sua voglia di crescere. Nei singoli giocatori e come somma della speranza della città. Non è poco, ma al momento non è neppure abbastanza. Lo dicono anche i risultati, al di là di una classifica che a fine del girone di andata non è punitiva e nemmeno deludente (va considerato la partenza di questa estate con un risparmio complessivo di circa 80 milioni di euro), racconta di una squadra che nella seconda parte della stagione è stata capace di giocare alla pari con la Lazio (a Roma) con il Napoli (a Napoli) con Atalanta e Milan. I… peccati li ha fatti ad inizio di campionato con Juve, Inter e Sampdoria. Peccato però… che a forza di pareggi si resti a galleggiare solo nell’anticamera del giro europeo.
Bisogna che la Fiorentina cambi passo, quello che ha detto lo stesso Pioli. Non basta una squadra normale, deve diventare straordinaria. Deve crescere in cinismo e cattiveria, un po’ come faticosamente sta provando a fare Cholito Simeone. L’argentino ci mette l’anima ma… non basta. Proprio con il Milan è venuto il gol (molto bello) e sarebbe venuta anche l’espulsione se il direttore di gara avesse visto quello che francamente a tutti è apparso evidente. Peccato perché una vittoria avrebbe dato benzina ai sogni. Ora un’altra occasione ma anche… un’altra trappola. L’Inter di Borja, di Vecino, di Luciano Spalletti, mica poco. Dicono che i neroazzurri sarebbero in calo. Meglio non crederci troppo. Bisogna credere invece a Pioli quando dice che ci vorrà una Fiorentina straordinaria. Quella che tutti aspettano. Così come deve essere fatto se si spera di sognare. Intanto auguri alla Fiorentina normale che comunque è lì fra coloro che ancora sperano.
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