Sconcerti: “Saponara, è l’ora di incidere. Servono i suoi gol”
Penna storica del giornalismo italiano, passata anche per le colonne del Brivido Sportivo, Mario Sconcerti ha analizzato con noi l’attuale momento della Fiorentina: l’opinionista, scrittore ed editorialista, voce storica nel panorama nazionale, annovera nella sua carriera anche un’esperienza da dirigente all’interno della società viola, nei burrascosi anni dell’era Vittorio Cecchi Gori.
Mario Sconcerti, la Fiorentina adesso è tornata a soffrire…
“È reduce da partite molto diverse, specialmente quella contro la Lazio, dove l’espulsione di Sportiello ha fatto saltare la partita che Pioli aveva preparato, togliendo ai viola la possibilità di palleggio, rimanendo in campo con due soli centrocampisti, contro una squadra che invece ne schierava molti. Anche contro il Sassuolo il cartellino rosso a Dabo ha scompaginato tutto. Ho visto un bello spirito, decisione, ma a volte anche confusione”.
Veretout è esploso. Arrivato come sostituto di Vecino, ha conquistato tutti. Si aspettava questo rendimento?
“Onestamente sì, non di questo genere, ma lo conoscevo. Un buon giocatore, che continua a crescere. È discretamente giovane, un ragazzo che è sempre stato presente nelle nazionali francesi. Sapevo che non sarebbe stato una delusione. Mi ha fatto piacere scoprirlo a questi livelli”.
Saponara, invece, tra alti e bassi, si sta riprendendo dal torpore iniziale.
“Aiuta molto Simeone, in questo momento però è tempo che segni, che pesi maggiormente sulla partita. Oltre agli assist, che sono sempre importanti, attualmente a noi serve che sia l’uomo in più. Deve essere sempre più in partita”.
Hugo è in crescita, si sta affermando in maglia viola: che considerazione ha del brasiliano?
“Lo valuto un buon difensore, non formidabile, ma un buon difensore. Preferisco Pezzella. È un giocatore che è migliorato molto, non c’è dubbio”.
Nella corsa all’Europa League la Fiorentina sta pagando il rush di otto risultati utili consecutivi, a livello fisico e mentale?
“Ci sono tre o quattro squadre, in quella zona di classifica, che si equivalgono: quella che sta meglio mi sembra l’Atalanta. La Fiorentina ha fatto tanto nel trovare un gioco. Molto dipende da Chiesa: gli mancano quattro o cinque gol in campionato, se li troviamo in questo finale possono essere decisivi”.
Fuori dal campo si respira aria di rilancio: sarà l’estate giusta?
“Me lo auguro. Anche perché la società è nettamente sistemata, in quanto ai conti, è stato tolto il deficit accumulato negli anni passati. Adesso è il momento di costruire una squadra come l’abbiamo sempre vista con i Della Valle, di ricominciare. E sappiamo cosa significa per Firenze, ovvero allestirsi per una posizione tra il quarto e l’ottavo posto, ma esserci, come abbiamo iniziato quest’anno”.
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