Sara Meini: “Sousa-Rui Costa, amici da sempre”
La giornalista Rai ci racconta il rapporto speciale che lega il portoghese più amato di Firenze al tecnico viola.
Questa è la storia di una grande amicizia, nata nel 1987 quando il giovane Paulo Sousa dalla piccola Viseu fu trapiantato nella metropoli di Lisbona per far parte delle giovanili del Benfica dove, da tempo, giocava Manuel Rui Costa. Rui era più piccolo di due anni rispetto a Paulo, ma ad accomunarli c’era il talento: raffinato, elegante e sinuoso quello del primo; geometrico, prepotente ed equilibrato quello del secondo. E un’empatia che li rese subito grandi amici.
Tanti pure i successi condivisi da benfiquisti (anche se Sousa da ragazzino simpatizzava per lo Sporting Lisbona) e con le maglie delle nazionali lusitane. Poi, improvvisamente, le loro strade si separano: nel 1993 Sousa cede alle lusinghe degli acerrimi rivali dello Sporting. Rui Costa resta orgogliosamente in biancorosso, salvo dover partire l’anno successivo per le difficoltà economiche del club, dando inizio alla sua meravigliosa epopea fiorentina. E in Italia i due si ritroveranno da avversari, uno con la maglia viola, l’altro con quella bianconera della Juventus. Ma le rivalità sportive non hanno mai scalfito quel rapporto profondo oggi, se possibile, rinsaldato da un destino comune: far sognare la Fiorentina e Firenze. Insomma, un’amicizia tutta da raccontare che Sara Meini, giornalista della Rai e grande amica della famiglia Costa fin dai tempi dell’approdo di Rui e della moglie Rute in Riva all’Arno, ci aiuta a scoprire nelle sue pieghe più affascianti.
Sara Meini, Rui Costa ha fatto sognare Firenze con la sua classe, Paulo Sousa la sta facendo sognare da allenatore. Insomma è destino che i portoghesi facciano innamorare i tifosi viola…
“Sì, sembra che sia destino che tra i portoghesi e Firenze nascano grandi storie d’amore. Anche Sousa, aiutato dai risultati, sta instaurando un rapporto splendido con i fiorentini. Ma attenzione: per il momento il paragone non regge perché Rui ha fatto cose straordinarie nei suoi sette anni in viola, lasciando un segno indelebile. Prima di raggiungere il suo livello Sousa dovrà dare una costanza negli anni al suo lavoro sulla panchina della Fiorentina”.
Parlando con Rui Costa ci puoi dire che cosa ti ha raccontato di Sousa e del loro rapporto di amicizia?
“Rui mi ha raccontato che con Sousa sono amici praticamente da sempre. Continuoano anche oggi a frequentarsi anche con le famiglie. Hanno fatto spesso le vacanze insieme e, nonostante le carriere li costringano a stare lontani, si sentono spesso. L’ultima volta che si sono incontrati è stata negli Usa, prima dell’amichevole tra Fiorentina e Benfica. Sousa ha chiesto consigli a Rui su come inserirsi in città. Rui gli ha detto di essere semplicemente se stesso perché i fiorentini apprezzano le persone “vere” e mi pare che il consiglio sia stato buono…”.
La loro amicizia ha retto a drastiche divisioni calcistiche, come quando Sousa passò allo Sporting (rivale del Benfica) e poi quando i due si ritrovarono contro in Italia con le maglie di Fiorentina e Juventus…
“Sì, i colori calcistici non potevano dividere due persone unite da una grande stima reciproca. Quando Sousa passò allo Sporting molti tifosi del Benfica lo considerarono un traditore. Rui no e lo difese sempre”.
Rui Costa è stupito del lavoro di Sousa a Firenze e di come si è inserito in città?
“Non è stupito di come si è inserito, di questo ne era sicuro. Semmai è stupito dal suo lavoro e felicissimo per i risultati che sta ottenendo”.
Paulo Sousa una volta in una vecchia intervista disse “Rui ha fatto una grande carriera ma avrebbe potuto fare di più se avesse lasciato prima la Fiorentina”… Rui ti ha mai parlato di questa frase?
“No, ma credo che sia stata una “provocazione” da parte di Sousa, se non sbaglio prima di un Fiorentina-Juventus che li vedeva contrapposti. Sousa conosce benissimo Rui Costa e sa quanto è legato a Firenze. Quando Rui fu ceduto al Milan pianse per tre giorni. Per lui lasciare Firenze è stato un dramma perché era innamorato della maglia viola e dell’affetto che lo circondava. E questo dice tutto”.
Ci puoi raccontare qualche aneddoto particolare che lega Rui Costa a Paulo Sousa?
“Ricordo che quando andavo da Rui in Algarve si giocava a calcetto sulla sabbia a Vilamoura. Rui Costa e Paulo Sousa non la smettevano mai di giocare per tenersi allenati anche in vacanza. Entrambi sono sempre stati dei perfezionisti e lo stanno dimostrando anche negli incarichi attuali”.
Ora che Rui Costa è diesse del Benfica segue sempre la Fiorentina?
“Eccome se la segue. Guarda tutte le partite e spesso si fa sentire con sms per commentarle. L’ultima volta è accaduto dopo la vittoria con l’Inter. I suoi figli Filipe e Hugo, poi, sono tifosissimi della Fiorentina”.
Presto potremo rivedere Rui a Firenze, magai per incontrare Sousa?
“Credo proprio di sì. Quando sono andata a Lisbona per seguire la Fiorentina con il Belenenses ho visto Rui e la sua famiglia. Mi ha confessato che, spinto dai figli, vorrebbe venire a Firenze e che sta programmando un viaggio che farà quando glielo permetteranno gli impegni col Benfica. Perché non gli basterà certo un giorno solo per salutare tutti gli amici”.
La grande disponibilità con i tifosi è un’altra cosa che accomuna Rui Costa a Paulo Sosa…
“Non c’è dubbio. Rui amava lasciare la macchina davanti al Bar Marisa per fare autografi ai bambini, così come oggi Sousa è disponibile a selfie e autografi. Questo dimostra che sono entrambi grandi uomini”.
Domenica Sousa sfiderà Sarri, un’altra persona che tu conosci bene…
“Sì, Sarri dice di essere tifoso del Napoli… è vero per le sue origini, ma quando era a Empoli mi chiedeva sempre della Fiorentina. Sono certo che se lo avessero chiamato prima di Sousa sarebbe venuto di corsa. Poi a casa sua a Vaggio è cresciuto tra tifosi viola”.
L’ultima domanda: c’è nella Fiorentina di oggi un giocatore che Rui Costa apprezza particolarmente?
“Sì, gli piace moltissimo Borja Valero che, del resto, gli somiglia anche fuori dal campo: famiglia semplice, bellissima e molto legata a Firenze. Detto questo per me di Rui ce n’è uno solo, unico e inimitabile”.
I commenti sono chiusi.