Rush per il salto finale
Ora più che mai c’è da scrollarsi di dosso le scorie residue della gara contro il Torino. Perché se sbagliare è umano, perseverare no. Dunque, giovedì col Tottenham, nel crocevia per continuare la corsa in Europa, la Fiorentina non può permettersi passi falsi. In campionato sono stati persi troppi punti – almeno uno a Parma, col rigore fallito da Gomez, altri due domenica sera col Torino solo per fare qualche esempio che ancora brucia -, ed ora è fondamentale lasciarsi aperta la strada parallela per cullare il sogno Champions che passa dall’Europa League. Ancora una volta, a sostenere tutti ci penserà la forza straordinaria di Firenze. Ci saranno tutti allo stadio, si batterà il record stagionale di presenze e di incasso, perché per continuare a vivere un sogno c’è bisogno della partecipazioni di chiunque. Serve il coraggio, l’orgoglio e pure il senso d’appartenenza.
Niente è ancora precluso, nemmeno in campionato. Se la Lazio continua a volare, non è ripartita la Roma. Il ciclo Garcia pare essere arrivato al capolinea. Fisicamente la squadra non regge, non fa più la stessa paura di un anno fa, quando però aveva da competere solo su un fronte. Se il primo posto ormai è senza dubbio appannaggio della sola Juventus, solita marziana in terra italiana, la lotta per il secondo posto sarà di sicuro più avvincente. E la Fiorentina sa di non poter sbagliare più. Per sé stessa, per la proprietà e soprattutto per la gente. Andrea Della Valle è rimasto affascinato dalla notte di Londra. Se necessario, è pronto anche a rilanciare sotto il profilo economico.
Perché, almeno in campo internazionale, la Fiorentina sente di non essere tanto lontana dal traguardo. E allora, anche per questo, sarà battaglia per il nuovo stadio. E se non dovesse sbloccarsi la situazione si proverà a percorrere la strada della copertura del Franchi, sempre che la soprintendenza possa trovare uno spazio di trattativa. Quindi si procederà con l’investimento del tesoretto lasciato da Cuadrado e con il risparmio, fondamentale della cifra risultante dalla cessata proprietà di giocatori come El Hamdaoui, Lazzari, probabilmente Vargas, l’addio di Neto, Lupatelli e pure la possibile cessione di Ilicic. In questo modo dovrebbe essere abbassato il tetto del monte ingaggi, in modo da poter dare licenza ai patron per il nuovo investimento: trenta, quaranta, cinquanta milioni. Basterà solo individuare la possibilità del salto di qualità definitivo e la gara col Tottenham può essere l’inizio.
I commenti sono chiusi.