QUANDO LA SFIDA CON IL CHIEVO COSTO’ LA PANCHINA A MIHAJLOVIC

QUANDO LA SFIDA CON IL CHIEVO COSTO’ LA PANCHINA A MIHAJLOVIC

Le trasferte contro la squadra veneta non sono mai banali per la Fiorentina

Mai banali. Così possiamo definire le dieci sfide con il Chievo al Bentegodi. Di queste la Fiorentina ne ha vinte ben 6 a fronte di 2 pareggi e di altrettante sconfitte. Una di questa, il 6 novembre 2011, costò la panchina a Sinisa Mihajlovic. I viola furono sconfitti per 1-0 (gran gol di Rigoni al 21′ della ripresa) e i dirigenti decisero di esonerare l’attuale tecnico della Sampdoria. Alla storia è passato anche l’incontro del 14 maggio 2006  valido per l’ultima giornata di campionato. Fu vinto dalla Fiorentina per 2-0 grazie alle reti di Luca Toni al 21’e di Dario Dainelli all’85’ e regalò alla squadra di Cesare Prandelli davanti ai 20.000 tifosi arrivati a Verona il quarto posto e l’accesso ai preliminari di Champions. Ma i venti di calciopoli soffiavano già da qualche giorno e purtroppo quel piazzamento fu cancellato dalle sentenze della giustizia sportiva. Noi, tuttavia, vogliamo ricordare tre di queste sfide tra viola e gialloblu veronesi che hanno avuto come protagonisti tre attaccanti della Fiorentina.

ADRIANO. Il centravanti brasiliano è arrivato a Firenze solo da qualche giorno ma debutta subito da titolare al Bentegodi il 13 gennaio 2002. Sulla panchina gigliata siede Luciano Chiarugi (dalla settimana successiva toccherà a Ottavio Bianchi insieme all’ex cavallo pazzo che gli farà da secondo) dopo l’addio di Roberto Mancini. Questa tra Chievo e Fiorentina è la prima sfida tra le due squadre a Verona. Chiarugi manda in campo la seguente formazione schierata inizialmente con il 4-3-1-2: Manninger; Tarozzi, Adani, Torricelli, Moretti; Di Livio, Baronio, Amoroso (Robbiati dall’86’); Morfeo; Adriano, Nuno Gomes (Amaral dal 52′). La Fiorentina, in piena lotta per non retrocedere (finirà poi in serie B e dopo la cancellazione ripartirà dalla C2), inizia bene il match. Al 2′ Adani impegna severamente Lupatelli. Al 13′ Adriano lancia Nuno Gomes. Il portoghese in dribbling supera l’ex D’Anna e con un tiro di destro segna il gol del vantaggio. Il Chievo soffre ma trova il pareggio nel primo minuto di recupero grazie a un rigore molto dubbio trasformato da Corini (non sembra grave il fallo di Moretti su Marazzina). All’inizio della ripresa si fa male Nuno Gomes (distorsione alla caviglia). Al suo posto entra Amaral e i viola passano a giocare con il 3-5-2 con Morfeo accanto ad Adriano. Al 26′ poi viene espulso Corini per doppia ammonizione. Nonostante l’uomo in più la Fiorentina, però, soffre e al 42′ subisce il secondo gol. Su punizione di Barone D’Anna di testa batte Manninger. Sembra finita. Ma non è così. Al 45′ c’è una punizione per i viola da 32 metri. Baronio tocca il pallone per Adriano e il bolide del brasiliano non lascia scampo a Lupatelli. Il match finisce così per 2-2.

MUTU. La Fiorentina torna nello stadio e contro l’avversaria dove meno di sette mesi prima ha conquistato l’illusorio accesso ai preliminari di Champions. I viola quel 10 dicembre 2006, prima dell’inizio del match con il Chievo, sarebbero in serie B a causa dei 15 punti di penalizzazione. Cesare Prandelli manda in campo la seguente formazione schierata con il 4-3-3: Frey; Ujfalusi, Dainelli, Gamberini (Kroldrup dall’81’), Pasqual; Pazienza, Liverani (Blasi dall’85’), Donadel; Jorgensen (Montolivo dal 66′), Toni, Mutu. La partita nel primo tempo è davvero molto brutta e non registra azioni pericolose né sull’uno né sull’altro fronte. Nella ripresa parte bene il Chievo. Al 2′ Semioli impegna severamente Frey. Poi lo stesso Semioli salva sulla linea di porta un colpo di testa di Toni. La Fiorentina insiste e al 21′ Prandelli cambia la partita con una sostituzione azzeccata. Esce Jorgensen ed entra Montolivo. La squadra passa al 4-4-2 con un rombo a centrocampo (Liverani vertice basso e Montolivo vertice alto). I viola ora attaccano con insistenza. Paparesta nega due rigori ai gigliati per falli di Mandelli su Toni e Marcolini su Gamberini. Poi Montolivo pesca Toni lanciato verso l’area. Ma il bomber emiliano viene fermato per un fuorigioco inesistente. E ancora il trequartista viola lancia Mutu sul filo del fuorigioco. Il rumeno entra in area e supera Sicignanno. E’ il gol del definitivo 1-0. Ed è un gol storico a suo modo. La Fiorentina, grazie a questo successo, per la prima volta dall’inizio del campionato è fuori dalla zona retrocessione. L’incubo serie B è svanito. Ora la squadra di Prandelli comincia a mirare più in alto che non alla salvezza. E alla fine otterrà il quinto posto alla pari con il Palermo ed entrerà in Coppa Uefa.

CUADRADO. La Fiorentina di Montella si presenta al Bentegodi il 27 ottobre 2013, nell’ultima sfida tra le due squadre, sulle ali dell’entusiasmo dopo la storica vittoria sulla Juve al Franchi per 4-2 della settimana precedente. Va in campo la seguente formazione schierata con il 4-3-3: Neto; Tomovic, Gonzalo Rodríguez, Savic, Pasqual; Aquilani (Vargas dal 77′), Pizarro, Borja Valero; Joaquin (Matos dal 57′), Rossi, Cuadrado. Parte bene la Fiorentina con conclusioni di Cuadrado, Joaquin e Aquilani finite di poco fuori. Ma al 13′ su cross di Dramè Cesar anticipa tutti e di testa batte Neto, portando in vantaggio i clivensi. La Fiorentina è bloccata e al 30′ Therau di testa sfiora il gol del 2-0. E’ Cuadrado, però, al 45’ a segnare il gol del meritato 1-1. Il colombiano va via palla al piede. Entra in area e, dopo essersi liberato con una finta di Estegarribia, batte Puggioni. Nella ripresa la Fiorentina parte di nuovo bene e va vicino al gol con Cuadrado, servito di tacco da Pepito Rossi, Borja Valero ed Aquilani. Al 19′ poi una palla carambola sui piedi di Dramè e finisce a Cuadrado che solo in area firma il gol del definitivo 2-1. Per il colombiano si tratta della prima doppietta con la maglia della Fiorentina.

Ruben Lopes Pegna

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