Pedullà: “Già pronti tre colpi”
Il giornalista specializzato in calciomercato: “La Fiorentina si è mossa in anticipo, arriveranno un difensore, un esterno e un centrocampista. Io non cederei Suarez“
Il mercato di gennaio è alle porte e i tifosi viola si aspettano acquisti importanti che possano consentire alla Fiorentina di restare agganciata al treno delle prime in classifica e di coltivare il Sogno Scudetto. Per fare il punto della situazione e per conoscere retroscena importanti, il Brivido Sportivo ha contattato uno dei massimi esperti in materia, il giornalista Alfredo Pedullà.
Pedullà, come si muoverà la Fiorentina sul mercato di gennaio?
“Il mercato di quest’estate ha visto protagonista proprio la Fiorentina che ha condotto in porto una delle operazioni più importanti degli ultimi 5 anni: l’acquisto di Kalinic per soli 5,5 milioni di euro. Questa è la riprova che non importa spendere 20-25 milioni di euro per ingaggiare un buon attaccante. I dirigenti viola hanno semplicemente seguito le indicazioni del tecnico Sousa. Se penso al rapporto qualità-prezzo e prezzo-rendimento questa operazione è una cosa stupefacente. Per questo sono certo che la Fiorentina si muoverà in modo intelligente anche a gennaio. Avendo risparmiato sull’ingaggio di Montella e avendo dei ruoli scoperti, farà le due-tre operazioni necessarie per il salto di qualità. Arriveranno un difensore, un centrocampista, un esterno e davanti bisognerà capire cosa faranno con Rossi. Lisandro Lopez è una pista seguita da tempo e un nome autorevole per la difesa. Wallace, invece, non è mai stata una pista concreta per il centrocampo. Credo che ci potranno essere delle sorprese. Blinderanno tutti i pezzi da novanta della rosa, resistendo alle proposte che sicuramente verranno fatte alla società come quella del Napoli per Vecino. Forse manderanno a giocare qualcuno di non fondamentale da qualche altra parte. Completeranno la squadra e la faranno ad immagine e somiglianza di Sousa. La società ha le idee chiare ed è già al lavoro da un mese abbondante”.
Parlava di Sousa, come giudica il suo operato in questi primi mesi di Firenze?
“Mi piace molto il gioco di Sousa, a livello tattico con quella difesa sempre alta e la rivalutazione del gioco sugli esterni. Colpisce molto la capacità di verticalizzare quando si deve fare gol e il possesso palla quando si cerca di sfinire gli avversari, una volta passati in vantaggio. Se non conoscessi nulla del calcio italiano, vedendo una partita della Fiorentina per la prima volta, penserei che Sousa è a Firenze da almeno 5 anni. E’ stato bravissimo perché ha studiato il calcio italiano e ha capito come interpretarlo in poco tempo, cosa che molti allenatori in Italia non hanno ancora fatto, pur essendo nel nostro campionato da molto tempo”.
Suarez e Pepito Rossi se ne andranno a gennaio?
“Su Suarez dico che io non boccerei mai un’operazione fatta solo 4 mesi fa, sarebbe un grave errore. Lo spagnolo non ha dato quello che doveva dare in un centrocampo molto competitivo. Però resta un giocatore importante e lasciarlo andare a gennaio sarebbe prima di tutto un fallimento oltre che un bagno economico di cui ci si potrebbe pentire. Gli inserimenti degli spagnoli in Italia sono sempre complicati, lo aspetterei ancora. Se poi dovesse essere lui a chiedere di andare via, avendo lasciato l’Atletico per essere titolare, a quel punto la situazione cambierebbe. Su Rossi il discorso è diverso: lui vuole giocare, ma se non tornerà al top in breve tempo è difficile che Sousa gli possa concedere lo spazio che cerca. Perciò, pur rimanendo la profonda riconoscenza reciproca, si potrebbe anche arrivare a una separazione provvisoria”.
Bernardeschi è già pronto per giocare in una grande squadra?
“Non è pronto, è prontissimo, Braida ha smentito l’interesse del Barcellona per il ragazzo perché è un grande professionista, ma non mi meraviglia il fatto che su di lui ci siano già Club importanti. Anche la Juventus ci ha provato in estate, ma non c’erano i margini di rapporti fra le due società. Stiamo parlando di un calciatore che ha estro, personalità, qualità e capacità di capire all’interno di una partita come e quando colpire. E’ un predestinato e diventerà un campionissimo. Credo che in estate si presenteranno molte società dalla Fiorentina con assegni da capogiro. La filosofia viola però è quella di non mandare via i giovani. Non c’è la necessità di farlo, anche perché il valore di Bernardeschi potrebbe lievitare ancora negli anni. In passato sono stati “buttati” via soldi importanti anche per una giusta questione di principio: ricordo i casi Toni, Jovetic e Ljajic, con cui avrebbero potuto fare più cassa”.
Campionato o Europa League, è giusto fare una scelta?
“Io non sono per una scelta, sono per la competitività assoluta. Bisogna puntare a tutte le competizioni e incidere nel mercato di gennaio. La Fiorentina ha i mezzi per affrontare l’Europa League e per entrare tra le prime tre del campionato. Scegliere oggi sarebbe un errore e una prova di debolezza. Porterebbe solo a rimpianti e sarebbe frustrante”.
I commenti sono chiusi.