Pasqualin: “Mercato sì, ma con moderazione”
Il noto procuratore in esclusiva al Brivido Sportivo: “Troppi cambiamenti possono alterare gli equilibri. A Rossi consiglio di andare a giocare”
Prima parte di stagione conclusa per la Fiorentina, che attendeva la pausa natalizia come una specie di toccasana. Dopo l’eliminazione in Coppa Italia nella sciagurata sfida col Carpi, è tornato il sereno grazie all’ultimo successo dell’anno sul Chievo. Adesso, però, è tempo di voltare pagina e di pensare al futuro. Mai come in questo periodo, infatti, il campo lascia spazio alle trattative del calciomercato. I dirigenti viola sono a lavoro da mesi. Hanno seminato, adesso puntano al raccolto. Gli obiettivi, almeno nei ruoli da rinforzare, sono chiarissimi a tutti. C’è già stato qualche vertice con Paulo Sousa, che attende più di un regalo dalla sua società. Anche perché l’inizio dell’anno sarà subito scoppiettante. Un gennaio di solo campionato, per riprendere la marcia, ma febbraio sarà una specie di mese di fuoco, con le sfide al Tottenham che saranno incorniciate dai match contro Inter e Napoli. Ed è proprio lì che servirà qualcosa in più dal punto di vista numerico e qualitativo. Questa settimana, con un occhio al bilancio di quello che è stato, e l’altro puntato sul futuro, Il Brivido Sportivo ha intervistato in esclusiva il noto agente Claudio Pasqualin.
Natale, il primo bilancio ormai lo si può fare. Come giudica questo primo scorcio di stagione viola?
«Direi una via di mezzo tra il buono e l’ottimo. L’eliminazione in Coppa Italia pesa, perché credo che vincerla rientrasse nelle ambizioni della Fiorentina. L’idea, però, è che la squadra abbia una sua identità ed ha assorbito la mentalità vincente dell’allenatore. Qualche incidente di percorso ci può stare, all’interno di una stagione che ancora può diventare trionfale».
Conosce molto bene Paulo Sousa: se lo aspettava subito così incisivo o è rimasto sorpreso?
«Sono rimasto assolutamente sorpreso. Lo conoscevo bene, come giocatore e come allenatore, ma così efficace e così valido non me lo aspettavo. Ha un taglio umano davvero importante, mi convince la sua misura con la quale si porge alla stampa. Non è mai banale nelle dichiarazioni, in un ambiente dove la banalità è la prima regola».
Parliamo anche un po’ di mercato. Secondo lei Kalinic è stato il miglior acquisto, in rapporto tra qualità e prezzo, della scorsa sessione estiva?
«Non mi ci avevano mai fatto pensare, ma adesso dico assolutamente si. E’ un fiore all’occhiello per la dirigenza della Fiorentina. Questa palma virtuale credo proprio che possa vincerla lui».
Che consiglio si sente di dare a Giuseppe Rossi?
«Ha necessità assoluta di giocare. Firenze non glielo garantisce ed a parer mio, anche se non è una situazione che mi riguarda, farebbe meglio ad andare a giocare dove gli garantiscono la maglia ogni domenica».
E di Bernardeschi cosa dice? Lo immagina a breve in Nazionale?
«Mi piace tanto, anche per la sua eleganza. Devo dire la verità, ammiro il suo look anni ’50, in controtendenza alla cresta di qualche altro giocatore. Scherzi a parte, è un giocatore dotato da madre natura, se continua a seguire le indicazioni di Sousa può crescere tantissimo. Fra i giocatori italiani è quello di maggiore prospettiva».
I tifosi viola si aspettano dei regali dal mercato. Che sessione sarà?
«Tutto si può fare, ma spesso a gennaio si peggiora la situazione se si fanno troppe operazioni. Portare tante facce nuove all’interno dello spogliatoio è un rischio. Secondo me, nei titolarissimi, la Fiorentina non ha bisogno di niente. Magari qualche alternativa potrà arrivare, ma credo serva molta fantasia. Questo lo dico in generale, perché nel calciomercato invernale non c’è mai un euro».
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