Ora diano a Sousa le “uova” che ha chiesto
RIECCOLO, qualcuno di voi dirà, come sbottò Indro Montanelli quando fu conferito ad Amintore Fanfani l’ultimo incarico di governo. Non voglio fare paragoni, per carità. Torno a vergare qualche riga su Fiorentina e dintorni, torno soprattutto in quella che fu anche la mia prima “casa”, Il Brivido Sportivo. Torno con l’emozione di quell’epoca lontana, con la nostalgia del tempo passato e la malinconia per coloro, alcuni miei compagni d’un tempo, che non ci sono più. Torno, soprattutto con lo stesso amore per la nostra fiorentinità.
FIORENTINA GRANDE NON ANCORA UNA GRANDE SQUADRA, questo è stato il responso del San Paolo. I viola hanno retto per un tempo, imponendo la loro organizzazione, poi però sono emersi i valori assoluti. Il talento di Insigne ha spiazzato il povero Tomovic, l’ingenuità difensiva di Ilicic ha esaltato Higuain. Peccato. Ma non c’è da far drammi. La Fiorentina è una squadra organizzata ma normale. Il Napoli è un giacimento di campioni e campioncini. I viola sono un cantiere dove fervono i lavori in corso ma Paulo Sosa è costretto a fare a miccino. Deve sfruttare la sua fantasia. Ora la società, se gli pare, deve correre ai ripari e offrire a Paulo Sosa quelle “uova” che il tecnico portoghese aveva chiesto per fare una frittata come si deve. Riuscirà la famiglia Della Valle a capire e spendere quanto serve? Speriamo che non si facciano distrarre dalle chiacchiere dei loro palafrenieri…
I PADRONI DEL CALCIO, ormai sono, nella più parte, nascosti dietro facciate di comodo. Si va dai fondi lussemburghesi (il Bologna, Verona) a finanziarie del Delaware (la Roma) a mamme e zie ultrasettantenni (il Chievo), senza contare i vari Thoir, mr. Bee e così via. Sembra quasi che possedere una squadra di calcio sia qualcosa di sconveniente o piuttosto di scomodo. Di contro, le cronache ci inducono a pensare che il vero padrone del calcio sia ormai l’Etere o per meglio dire la tivù. Infront è la società che gestisce in Italia i diritti televisivi per la Lega Cacio. Infront è la figlia di un’altra Infront che rilevò la vecchia ISL. Tutte società svizzere (o come mai?) che amministrano tanti soldi e che, al servizio di Uefa e Fifa, assegnano i grandi tornei a destra e manca. Non solo, pare che si comportino anche come società di mutuo soccorso per aiutare Tizio o Paparesta (ex arbitro) a rilevare dal fallimento vecchie e ormai decadute società di calcio. Blatter (il cui nipote guida l’Infront madre) ha rischiato l’arresto e ora è stato sospeso dal comitato etico della Fifa. Platini, suo avversario tradizionale e presidente Uefa, ha subito la stessa sorte, in virtù di una milionaria consulenza che proprio Blatter gli aveva commissionato. Poi ci sono Ramadani, Raiola, Moggi figlio di Moggi, Branchini figlio di Branchini, Pastorello figlio di Pastorello e così via che da procuratori sportivi non si occupano solo dei loro assistiti ma spesso offrono attenzione anche alle società. “Il calcio è di chi lo ama” recita uno slogan della Lega: Ma ne siamo proprio sicuri?
Massimo Sandrelli
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