Ora basta tensioni. E ripartiamo da S.Siro
Non è successo niente, almeno di grave e tanto meno di definitivo. La Fiorentina ha perso ancora al Franchi (quinta volta stagionale, la più dolorosa con il Carpi perché ha voluto dire abbandonare la Coppa Italia), cosa che ovviamente ferisce ma che sul piano della classifica di campionato lascia tutto, assolutamente tutto, aperto. Magari un po’ ha infastidito il modo con il quale tecnico e Proprietà si mandano messaggi, ma è anche vero che le diverse personalità di Sousa e Della Valle di fatto costituiscono l’ambiente ideale per qualche… tensione non svelata pubblicamente. Ma lasciamo fuori la minuscola contestazione ad Andrea e Diego e parliamo di quello che sicuramente conta di più: riprendere subito il cammino in classifica.
La gara di domenica prossima a San Siro con il Milan dell’ex Mihajlovic, mica lascia tranquilli. I rossoneri camminano su una lama di pericolosità assoluta, sono investiti da polemiche e veleni, però restano una buona squadra. Per noi migliore della classifica che detengono, dunque sono pericolosi, ma è anche vero che la Fiorentina e Sousa non sbagliano quasi mai due gare consecutive.
Perché, siamo onesti, la gara con la Lazio è stata sbagliata: dai giocatori in campo, aspetto questo visivamente evidente, ma anche proprio dal padre nobile di questo gruppo, il tecnico portoghese.
E’ partito il mercato, pericoloso detonatore fra eventuali diversità di opinioni e interessi, ma adesso Sousa deve solo pensare non a mandare segnali, ma a rinsaldare il proprio gruppo. Avrà una difesa da ricostruire dopo la certa squalifica di Gonzalo Rodriguez, avrà Roncaglia affossato dalle sua stessa pessima gara contro la squadra di Pioli, dovrà trovare (forse nel rientrante Bernardeschi) l’uomo capace di permettere a Kalinic di essere meno solo. Su questo Sousa deve concentrarsi: tensioni vere o presunte possono essere confinate lontane dal cuore viola. Ma tutto questo deve essere fatto rapidamente, perché è necessaria una nuova ripartenza, per cancellare le tossine successive al match con la Lazio.
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