Ohrstrom: “La Juve si batte con il cuore. Lafont può crescere tanto”
Dalla Svezia a Firenze per vincere in maglia viola. Stephanie Ohrstrom è nata a Trellerborg nel 1987, ma è ormai fiorentina d’adozione. Da quando è sbarcata sulle rive dell’Arno, nel 2016, ha già vinto uno Scudetto, 2 Coppe Italia e una Supercoppa Italiana, strappata recentemente alla Juventus, in una finale che ha regalato un sorriso all’intera città. E, proprio alla viglia della supersfida del Franchi tra i colleghi della squadra maschile e i bianconeri, abbiamo incontrato il portiere della Fiorentina Women’s per un’intervista esclusiva. Una bella chiacchierata sul cammino delle ragazze viola, ma anche sui ragazzi di Pioli, attesi da un match che tiene col fiato sospeso tutta Firenze.
Stephanie Ohrstrom, che campionato sta vivendo la Fiorentina Womens?
“Quello di quest’anno è un campionato equilibrato, ci sono più squadre in vetta. Abbiamo iniziato bene, a parte il passo falso di Milano. Ma siamo sempre lì nelle zone alte, dobbiamo recuperare una gara e col Tavagnacco è stato molto importante vincere per dimostrare che siamo un gruppo forte, unito in campo e fuori”.
Ci racconta la soddisfazione che ha provato dopo la vittoria in Supercoppa contro la Juventus?
“E’ stata una partita molto bella, dove si è giocato un bel calcio contro la squadra più forte. Una grande soddisfazione per noi, ma soprattutto per i fiorentini che a questa partita tengono in modo particolare”.
C’è rammarico per l’uscita dalla Champions League?
“Sapevamo che sarebbe stato difficile passare il turno contro il Chelsea. A Londra avevamo fatto una partita quasi perfetta, forse la mia gara più bella della carriera, nella quale ho avuto anche la soddisfazione di ricevere i complimenti dei Blues. Purtroppo nel ritorno a Firenze non siamo riuscite a ripeterci e il risultato è stato fin troppo largo. Giochiamo un bel calcio, ma il distacco con le inglesi è ancora importante. Piano piano lo limeremo per avvicinarci al sogno Europa”.
Qual è il vostro obbiettivo stagionale?
“Vogliamo vincere il campionato, abbiamo una buona squadra uno staff ottimo come la società. Dobbiamo continuare a lavorare duro come stiamo facendo”.
Oggi il vostro unico allenatore è Cincotta, come valuta la sua prima esperienza “da solo” sulla panchina viola?
“Lo conosciamo già da due anni, sappiamo come lavora. In veste solitaria oggi può mettere il suo al cento per cento. E’ un allenatore molto tecnico e preciso non lascia niente al caso. Mette il cuore in tutto ciò che fa”.
I tifosi viola vi hanno dimostrato sempre molta vicinanza…
“Loro sono la nostra spinta in più. Ci supportano sempre, anche quando in Champions abbiamo perso malamente. Mi fa commuovere tanto affetto. Li ringrazio”.
Vuole fare un bilancio della sua carriera?
“Sono molto contenta del mio cammino, ho raggiunto l’Italia 8 anni fa e il calcio femminile oggi sta facendo grandi passi in avanti. La società viola è stata la prima a partire in Italia, poi l’ hanno seguita le altre big. Ora le tv si interessano ai nostri campionati. Il movimento si sta sviluppando. Sono felice di farne parte. Personalmente poi ambisco alla Nazionale, spero di poterci arrivare”.
Oltre al ruolo di portiere, in passato è stata impegnata anche come giocatrice di movimento con ottimi risultati. Ci racconta come è andata?
“In passato ho giocato anche in mezzo al campo e sono riuscita a segnare anche due gol. E’ stato molto divertente”.
Le piace Firenze?
“Molto, prima ho vissuto a Verona e per certi versi le due città si assomigliano, sono entrambe a misura d’uomo. Ho conosciuto persone molto belle”.
Passando alla Fiorentina maschile. Da portiere a portiere: che giudizio ha su Lafont?
“E’ un giovane portiere che ha grandi potenzialità e continuerà a crescere, bravo con i piedi e molto reattivo”.
Cosa pensa della squadra di Pioli?
“E’ un bel gruppo, con un allenatore che lavora tanto e dei singoli che possono fare la differenza”.
Sabato al Franchi c’è Fiorentina-Juventus al maschile, che partita si aspetta?
“E’ la partita dell’anno sia per la squadra femminile che maschile. I ragazzi di Pioli dovranno scendere in campo con la voglia di vincere, non solo per loro stessi, ma anche per l’intera città. Più che l’aspetto tecnico, sarà importante quello psicologico. Il cuore può fare la differenza”.
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