Nuovo stadio, i primi saranno gli ultimi
I Della Valle presentarono il progetto nel 2008, ma la cerimonia della prima pietra appare lontanissima.
Sabato scorso a Torino è stata posata la prima pietra per la ricostruzione del mitico stadio Filadelfia, un tempo fortino inespugnabile di una squadra granata meravigliosa che è entrata di diritto nella mitologia calcistica. L’obiettivo del Presidente Cairo e dell’amministrazione torinese è terminare i lavori entro il 17 ottobre 2016. Incredibile e stupendo: anche il Torino avrà la propria casa e per i sostenitori granata sarà una gioia immensa.
Abbiamo visto in televisione le immagini dell’emozione e della commozione di tutti i presenti alla cerimonia dell’apposizione della prima pietra e mentre osservavamo il servizio abbiamo prodotto subito, di getto, due considerazioni.
La prima è che il popolo viola si è scelto davvero una grande tifoseria per gemellarsi: l’amore che i granata nutrono per il Torino è lo stesso che hanno i fiorentini per la Viola. Il secondo è che purtroppo per Firenze vale al contrario il detto ‘Beati gli ultimi, saranno i primi’.
Dopo la Juventus infatti, che ha già da anni inaugurato lo Stadium scavando un solco tra sé e tutte le altre squadre del campionato, la Fiorentina avrebbe dovuto essere la seconda squadra ad avere un impianto di proprietà e di nuova tecnologia.
Diego Della Valle, carico di entusiasmo, presentò il progetto nel settembre del 2008. Da quel giorno sono passati oltre 7 anni: molte dichiarazioni di intenti, ma la cerimonia della prima pietra appare ancora lontanissima.
E’ un po’ difficile e non ci sentiamo in grado di provare a spiegare perché si siano buttati via tutti questi anni, perché la Fiorentina e Firenze si siano fatte sopravanzare da molte altre squadre e città. Il Franchi è storico, ma non ne può più. E’ affascinante, ma superato. E’ perfettamente inutile accanirsi su una struttura che non può più stare al passo con i tempi.
In questa novella dello stento non abbiamo mai compreso il motivo per cui l’amministrazione si professasse, a fasi alterne, ottimista e pessimista. C’è qualcosa che ci sfugge. Ogni volta che le parti (la Fiorentina e il Comune) si sono avvicinate, è sorta qualche insormontabile questione che ha fatto resettare tutto ed ha costretto tutti a ripartire dal via, come in un crudelissimo Gioco dell’Oca.
Molti sostengono, con un ragionamento di basso livello, che i Della Valle vogliano costruire lo stadio per i propri interessi. Ma va così demonizzato un imprenditore che investe per un proprio tornaconto? E’ una bestialità o la normalità? Continuiamo a pensare che una nuova e moderna struttura sia davvero un interesse di tutti, di chi potrebbe lavorarci e di chi ci vedrebbe con piacere le partite della Fiorentina. Ma forse siamo gli unici a pensarlo, infatti Firenze rischia seriamente di arrivare ultima. Aspettiamo notizie a breve. Nella speranza, spesso tradita, che non sorgano altri fastidiosi contrattempi…
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