Nessuno si nasconda, la colpa è di tutti
Nessuno si nasconda: la colpa del disastro di Roma è collettiva. Tutti responsabili. La società, certo, che prova pericolosamente di camminare sul filo economico, ma anche allenatore e giocatori. E questa volta mettiamo sotto i riflettori proprio loro. Primo Paulo Sousa, il tecnico che non ha inventato niente. Che ha riadattato, mica tanto bene, il progetto di Montella e che gode del lasciapassare concessogli per aver battuto la Juve. Bravo, ma poi c’è stata la Roma, appunto, la «vergogna» principe di tutta la stagione. Una squadra senza gioco e senza cuore. E qui si arriva ai giocatori. Il capitano, Gonzalo Rodriguez, che vuole più soldi per firmare, il «sindaco» Borja Valero che rende la metà, il trequartista Ilicic che non insegue nessuno, il bomber nero Babacar che cerca se stesso. Male, malissimo e non c’entrano solo i soldi, gli investimenti, la dignità non si pesa a euro. Urge una risposta, immediata, qualcosa che tolga dal cuore la vergogna di Roma.
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