Nel segno di Montella
L’alibi dell’arbitraggio, dopo la disfatta contro la Juventus, ha avuto fortunatamente vita breve, giusto lo spazio di poche ore. Poi è partita una analisi, abbastanza serena, dei motivi che hanno portato al clamoroso suicidio della Fiorentina contro i bianconeri. Due frasi, in questa settimana amarissima, hanno colpito Bastian Contrario, due dichiarazioni hanno ricondotto alla centralità del progetto viola, preso a picconate da arrembanti disfattisti.
Diego Della Valle negli ultimi anni parla veramente pochissimo di Fiorentina: quando lo fa, peraltro, risulta sempre incisivo. Il patron viola, col morale della squadra e della città ridotto ai minimi termini, non ha perso la lucidità ed ha ricordato a tutti che “al di là della delusione per l’eliminazione, la società e la squadra stanno facendo un ottimo lavoro” e che “Montella è una basa solida per il futuro”.
Il giorno dopo, sicuramente provato dal 3 a 0, ma costretto a guardare oltre, l’allenatore viola ha annunciato nuovamente che è “impossibile che lasci la Fiorentina al termine di questa stagione”. Gli esperti di mercato, dolorosamente, ne hanno dovuto prendere atto e ci siamo addentrati nel week-end con Mihajlovic ormai seduto sulla panchina del Milan e Spalletti praticamente ufficiale come successore di Benitez.
Colpo di scena dunque: il nome e il volto di Montella sono usciti dal toto-allenatori. Proprio dopo la sconfitta che avrebbe potuto incrinare alcune delle certezze di una squadra, la Fiorentina, che sta vivendo una stagione al di sopra delle proprie possibilità. Vedremo cosa succederà nel prosieguo dell’Europa League, a questo punto obiettivo primario dei viola. Intanto, visto che le acque sono calme, ne approfittiamo per fissare un concetto: in occasione del magistrale tour de force febbraio-marzo abbiamo esaltato la figura dell’allenatore.
Ecco, adesso, per coerenza, è giusto dire che contro la Juventus Montella è stato letteralmente incartato da Allegri. Con cui finora aveva una tradizione molto favorevole: per due anni Vincenzo aveva beffato Max a San Siro e lo aveva rimontato a Firenze nello scontro diretto in inferiorità numerica (un 2 a 2 che impedì comunque il contro-sorpasso Champions dei viola). In questa stagione Montella era rimasto finora immacolato contro la SuperJuve di Allegri: un pareggio a Firenze in campionato, una vittoria allo Stadium in Coppa Italia. Questo fino allo tsunami di martedì, che impone all’allenatore un severo esame di coscienza. Anche il Parma, derelitto e fallito, ha scherzato ed ha passeggiato contro la Juve 2. La Fiorentina, da quella stessa squadra invece, ne ha buscate di santa ragione ed è stata derisa. E questo è inaccettabile.
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