Montella, un caso che non ci voleva
Dopo l’eliminazione col Siviglia, il sospetto che la Fiorentina fosse ormai consunta si stava facendo largo. Un pensiero maligno giustificato: i famosi 40 giorni di fuoco che hanno frenato la Fiorentina, sono stati frutto soprattutto di un calo mentale della squadra. Non certo fisico. In quel flop temperamentale ci stanno i limiti di un gruppo che ritenevamo pronto per l’alta velocità e che invece ancora non lo è. Alla luce di tutto questo, era lecito temere che dopo le sberle del Siviglia la nave affondasse. Questo non è accaduto: i viola hanno tenuto la rotta, vincendo con Parma e Palermo e ora sono in Europa League. L’operazione non era scontata perché con Verona e Cagliari la Fiorentina aveva perso e male. Non era facile per Montella ritrovare il filo della serenità e traghettare la squadra in Europa per il terzo anno consecutivo. E invece ci è riuscito. Dimostrando di essere un ottimo allenatore: il tecnico capace è quello che vince, ma pure quello che non si smarrisce dopo un momento negativo.
E’ un peccato perderlo. Perché questo sembra ormai il suo destino; le dichiarazioni di Palermo non fanno che confermare quanto lui sia ormai distante dalla Fiorentina. Solo Andrea Della Valle potrà giocare il jolly e trattenerlo. Sempre che lo abbia nel mazzo, naturalmente.
Il caso Montella è un bel problema per la società viola: questo sarebbe il periodo in cui si pianifica il mercato, si tracciano le coordinate del ritiro, si mettono a punto le strategie per le amichevoli estive. Ma non è così perché la Fiorentina non sa ancora chi la guiderà. Una situazione complicata che rischia di diventarlo ancora di più se non sarà affrontata di petto e subito. Firenze spera che non si rovini tutto quanto è stato fatto di buono fino ad oggi. Ma forse è il destino della Fiorentina. Quello dell’ultimo gradino mai salito, quello della discontinuità dei programmi. Eppure non ci vorrebbe molto per invertire la rotta…
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