Monte stipendi, gap ribaltato
La Fiorentina ha tagliato, il Toro ha incrementato. Risultato: ora i granata spendono 10 milioni in più
Due strategie diverse. Da una parte la Fiorentina di Corvino che, sul mercato, ha puntato a patrimonializzare la società con giovani capaci di garantire presente e futuro. In qualche caso, l’utile arriverà negli anni a venire, assegni circolari, insomma, da far fruttare col tempo, ma che permetterà al club di avere sempre forze fresche in linea con le norme del fair play finanziario. Dall’altra il Torino che pur avendo chiuso l’ultima sessione di trattative con un attivo strabiliante, un utile che supera i 50 milioni di euro (in positivo come i viola) ha fatto crescere in maniera importante il totale degli ingaggi. La differenza tra le due società, semmai, è racchiusa anche in questi numeri. I Viola hanno tagliato di quasi il 25% i numeri della scorsa stagione, portando avanti un percorso praticamente opposto a quello compiuto da Cairo presidente dei granata.
CONTI ALLO SPECCHIO Il più pagato della Fiorentina in questa stagione è Babacar (1,4 milioni netti), che fin qui ha messo insieme in 5 presenze appena 109 minuti, mentre il più economico è il giovanissimo Cerofolini, terzo portiere con uno stipendio da primavera. Spiccano (al contrario) invece i 400 mila euro registrati alla voce di spesa di Federico Chiesa: è il talento più in vista della squadra, il simbolo di questo nuovo ciclo, e non è un caso che si stia lavorando intanto per adeguare economicamente il contratto fino al 2021 firmato lo scorso gennaio e, magari, prolungarlo di un ulteriore anno. In casa Torino, invece, il “paperone” è Belotti, sul quale è sempre vivo l’interesse di Conte che spera di portarlo alla propria corte nel prossimo mercato di gennaio.
IL SORPASSO GRANATA Numeri alla mano, il Torino, almeno sul fronte delle uscite per i propri tesserati ha cancellato il gap con la Fiorentina. Nella stagione 2015/16, per esempio, i viola investivano più o meno il doppio di ingaggi rispetto ai granata (46 contro 24): tra i più pagati a Firenze c’erano Rossi, Mario Suarez e il solito Babacar, mentre il più ricco sotto la Mole era Quagliarella, che tuttavia non arrivava nemmeno al milione di euro. Stesso discorso per il campionato 2014/15, con i 56 milioni di monte ingaggi per la Fiorentina e i 27,1 per il Torino, e pure per quello precedente, con i 56 milioni viola e i 27 granata.
L’ANNO DI TRANSIZIONE Quest’anno servirà pazienza, lo ha detto anche Antognoni prima dell’inizio del campionato, ma la sensazione è che una volta trovato il giusto punto di equilibrio, la Fiorentina potrà davvero decollare. Certo, a fine stagione per confermare questa rosa serviranno diversi milioni (Gil Dias, che ha il diritto di riscatto più alto, a 20 milioni, è arrivato in prestito biennale) e anche con un eventuale ritocco agli emolumenti di Chiesa l’ago del bilancio non si sposterebbe in maniera pericolosa. Sarà la classifica, poi, a emettere il verdetto finale
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