Miani: “Firenze merita una grande squadra come quella degli anni ’80”
Era un jolly tuttofare, per questo piaceva molto ai suoi allenatori. Luciano Miani arrivò alla Fiorentina, via Udinese, nel 1981, la stagione dello storico secondo posto viola e del “Meglio secondi che ladri” del nostro Brivido Sportivo. Doveva fare la riserva, ma a causa dell’infortunio gravissimo a Giancarlo Antognoni, ebbe l’opportunità di giocare di con continuità. Giancarlo De Sisti, allora tecnico della Fiorentina, lo schierò con la maglia numero 10 per 26 volte e lui ricambiò con 4 gol, quasi tutti decisivi. Poi, dopo altre due stagioni in gigliato, prese altre strade, approdando a Cagliari nel 1985. E, in qualità di doppio ex, lo abbiamo voluto intervistare alla vigilia della sfida tra viola e rossoblù.
Luciano Miani, dopo la perdita di Astori, la Fiorentina ha cambiato marcia dimostrando un valore che in pochi le riconoscevano…
“Sì, ma ci tengo a dire che Pioli ha fatto un ottimo lavoro fin dall’inizio. Poi, come spesso succede, da una tragedia come quella di Davide Astori è nato uno spirito di gruppo nuovo. E’ stata una perdita tecnica e, soprattutto, morale. Questi ragazzi vanno applauditi perché sono riusciti a trasformare in forza il dolore e hanno fatto un’impresa, raccogliendo sei vittorie consecutive e poi anche quelle importantissime contro Napoli e Genoa. Adesso dovranno essere bravi a portare avanti il lavoro per raggiungere l’obbiettivo finale”.
Ha già parlato dell’allenatore… quanti meriti ha Pioli in tutto questo?
“Grandi meriti. Pioli è una persona che stimo molto, un tecnico preparatissimo, che riesce a creare moralmente un ottimo feeling coi suoi giocatori senza per forza cavalcare l’onda dei successi”.
Questa Fiorentina può raggiungere l’Europa?
“Può essere un obbiettivo raggiungibile, alla luce della classifica e della situazione psicologica della squadra. Sarà fondamentale lo scontro diretto dell’ultima gara col Milan. Sarebbe importante raggiunge l’Europa sia per la società che per Firenze stessa”.
Cosa pensa dei giovani viola?
“In attacco mi ha colpito molto Simeone, ci si aspettava grandi cose da lui, oggi le sta facendo, basti pensare alla tripletta al Napoli. Ma tutto il collettivo funziona. Ci sono giovani di grande prospettiva”.
Cosa si aspetta dal mercato?
“Credo che la Fiorentina dovrà fare un buon mercato se vorrà competere con le prime 5, se si vuole fare davvero il salto di qualità questa è l’unica strada da seguire. Oltre a mantenere quei giocatori cardine della rosa”.
Dopo la morte di Astori, si è cominciato a parlare del rilancio dei Della Valle che sensazioni ha?
“Il riavvicinamento della famiglia Della Valle è un aspetto molto positivo, un enorme piacere per me. Sicuramente hanno fatto errori, ma credo siano stati troppo criticati. Firenze si merita uomini importanti come loro. Ho notato anche che il tifo ha messo da parte l’aspetto polemico, ricompattandosi con società e squadra. Conosco la piazza di Firenze, so che non è una piazza facile, e il fatto che sia avvenuto tutto questo mi rende felice”.
Che partita sarà quella col Cagliari?
“Il Cagliari lotta per la salvezza, dunque sarà un match duro. Anche la Fiorentina ha un obbiettivo importante da portare avanti. Per doti tecniche la Viola è superiore, però le motivazioni ci sono da ambedue le parti. Sarà una gara da giocare con estrema concentrazione”.
Che cosa le hanno lasciato Firenze e Cagliari?
“Ai miei tempi, negli anni ottanta, la Fiorentina era una big e poteva competere alla pari con tutte le squadre più forti. Avevamo grandi giocatori e se non ci rubavano quello Scudetto, all’ultima giornata, avremmo vinto qualcosa di storico. E’ una cosa impossibile da dimenticare. Avevamo un pubblico eccezionale, lo stadio era sempre stracolmo. Firenze si merita di tornare a quei fasti. A Cagliari andai a fine carriera. E’ una bella piazza, la situazione societaria però era piuttosto disastrata, fu la compattezza del gruppo a portarci ai buoni risultati come la salvezza dalla serie B e la qualificazione ai quarti di Coppa Italia contro il Napoli di Maradona. Nella mia personale bilancia però la parte della Fiorentina pende molto di più”.
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