Miani: “L’Udinese si batte con l’attenzione. Chiesa mi entusiasma”
Per conquistare il piazzamento europeo non sono accettabili prestazioni vergognose come quella offerta all’Olimpico contro la Roma. La Fiorentina non può permettersi di perdere più punti per strada e, soprattutto, deve tirare fuori l’orgoglio che non si è visto nella Capitale. Cominciando dall’Udinese che questa sera sfiderà i viola al Franchi. Abbiamo parlato del match e di tanto altro con Luciano Miani, allenatore ed ex calciatore della Fiorentina dal 1981 al 1984. Miani che, nel novembre del 1981 dopo l’infortunio di Giancarlo Antognoni in seguito allo scontro con il portiere del Genoa Martina, “ereditò” la mitica maglia numero dieci. In quel campionato l’ex Udinese disputò 26 gare, segnando 4 reti e contribuendo alla cavalcata di una Fiorentina che sfiorò lo Scudetto.
Luciano Miani, che impressione le ha fatto la Fiorentina fino a questo momento?
«Troppo spesso in questa stagione non abbiamo trovato la continuità. E’ come se la Fiorentina fosse su un’altalena dalla quale dovrebbe scendere. Dopo aver visto prestazioni perfette come quella contro la Juventus, non si possono giustificare sconfitte pesanti come quella dell’ultima partita di campionato contro la Roma. E’ una questione mentale, di approccio alle gare, in questo si deve migliorare, ma il gruppo c’è e abbiamo dimostrato di potercela giocare con tutti. Non capisco neanche tutte le critiche mosse a Sousa…».
Lei valuta positivamente il tecnico portoghese?
«Assolutamente sì! Sousa è un ottimo allenatore, lo abbiamo visto in tante occasioni. Capisco che certe sue affermazioni abbiano un po’ incrinato il rapporto tra lui e la tifoseria, ma il valore del portoghese non può essere messo in dubbio. Non è certo colpa sua se la Fiorentina si è arresa in quel modo contro la Roma. All’Olimpico c’è stato un crollo mentale imputabile principalmente alla scarsa personalità di alcuni giocatori viola».
Lei ripartirebbe con Sousa anche la prossima stagione?
«Personalmente sì, non vedo perché no».
Come vede invece l’Udinese quest’anno?
«I bianconeri sono una squadra molto diversa dalla Fiorentina, ha meno qualità tecnica, fa meno possesso palla e fa del contropiede la sua arma più pericolosa. Credo sia una squadra con grosse potenzialità e che dal punto di vista fisico può mettere in serie difficoltà i viola».
Quindi che partita si aspetta?
«Sarà una gara complessa, dove la Fiorentina dovrà essere concentrata dall’inizio alla fine… altrimenti potrebbe incappare in altri risultati negativi. Certo, i viola partono decisamente favoriti: giocano in casa e dalla loro hanno una netta superiorità tecnica. Però, si sa, nel calcio talvolta ci possono essere delle sorprese. Dunque serve massima attenzione».
E’ sorpreso dall’uomo del momento in casa viola, Federico Chiesa?
«Certo che sì, non mi sarei mai aspettato di vedere un ragazzo così giovane con una tale personalità. Sembra un ragazzo molto serio, ha ampi margini di miglioramento, quindi credo possa diventare addirittura più forte di suo padre. Adesso dobbiamo soltanto lasciarlo crescere in pace… Farà grandi cose a Firenze».
Veniamo al mercato, cosa ne pensa delle operazioni fatte da Pantaleo Corvino?
«Ritengo sia stato fatto un mercato molto intelligente, puntando su giocatori giovani, italiani e di talento. In particolar modo Saponara, che mi sembra un calciatore tecnicamente molto forte e sono certo che farà benissimo in viola. Ha bisogno di un po’ di tempo per affinare il feeling con i compagni e di sentire l’affetto dei fiorentini».
L’ultima battuta vorrei farla su Antognoni, che lei conosce bene: cosa pensa del suo ritorno in società?
«E’ la scelta più giusta che i Della Valle potessero prendere, Giancarlo rappresenta la Fiorentina come nessun altro. E’ una cosa che aspettavo e mi auguravo da tempo. Sono felice per lui, se lo merita perché è un grandissimo».
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