Meglio Secondi che Ladri! Alle origini del mitico slogan ideato dal Brivido
Un colpo di genio, figlio dell’ironia fiorentina. “Meglio secondi che ladri!” è lo slogan che, attraverso generazioni, da 41 anni simboleggia l’anti juventinità di Firenze. Un motto semplice quanto brillante che sintetizza, come meglio non si potrebbe, l’atteggiamento del tifoso viola nei confronti dell’arroganza del potere bianconero. Poche, argute parole accompagnate da un’immagine altrettanto sagace: il Leone del Marzocco che spernacchia gli autori del clamoroso scippo di cui tutto il mondo fu spettatore il 16 maggio 1982. La storia è nota: Fiorentina e Juventus che duellano punto a punto fino alla domenica decisiva. I viola sono di scena a Cagliari, i bianconeri a Catanzaro. Al Sant’Elia viene annullato un regolarissimo gol a Ciccio Graziani, in Calabria non viene sanzionato un rigore per i padroni di casa per una palese gomitata in area di Brio al catanzarese Borghi. Svanisce così il sogno di Firenze di conquistare il terzo Scudetto e, all’indomani, nella redazione del Brivido Sportivo, diretta dall’indimenticabile Paolo Melani, durante una riunione molto concitata, qualcuno esclama: “Meglio secondi che ladri!”. Un frizzo satirico che ha fatto storia e che è stato stampato dal Brivido su migliaia di adesivi diffusi poi in tutta Firenze e che, ancora oggi, qualcuno conserva gelosamente. Il simbolo della nostra storia, racchiusa in uno sberleffo, che fa da trait d’union fra il passato e il presente, del quale noi del Brivido andiamo orgogliosamente fieri.
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