Magnini: “Pazienza con Pjaca e Simeone. Presto torneranno decisivi”
La Fiorentina scenderà in campo quest’oggi con la voglia di non interrompere il trend che al Franchi la vede vittoriosa nelle prime quattro gare della nuova stagione, ma di fronte troverà un Cagliari in cerca di punti dopo la vittoria interna ai danni del Bologna.
Per analizzare la gara e parlare dei temi di casa viola, il Brivido Sportivo ha intervistato in esclusiva Ardico Magnini, uno dei miti della Fiorentina che nel 1955/56 vinse il Tricolore, che proprio oggi festeggia il suo novantesimo compleanno. E una data così importante non poteva passare inosservata per noi del Brivido…
Magnini, le piace questa Fiorentina? Cosa pensa del momento che sta vivendo?
«La squadra di quest’anno non mi sembra malaccio, anche se ha perso un po’ di punti per strada. È un gruppo giovane, ma è fuor di dubbio che in organico ci siano dei giocatori di qualità. Forse serve un po’ di tempo per farli amalgamare insieme e farli crescere. Mi sembra un gruppo compatto, unito. Credo manchino dei tasselli per essere completi e alcuni calciatori non sono al massimo».
Oggi al Franchi arriverà il Cagliari. Che gara dobbiamo attenderci?
«È una banalità quella che sto per dire, lo so, ma non possiamo pensare ad una scampagnata. Ormai in Serie A le gare semplici non esistono quasi più. I sardi verranno per fare punti, ma la Fiorentina è superiore e in casa non ha sbagliato un colpo: mi aspetto una vittoria!».
Uno dei più criticati fino a questo momento è Pjaca. Come lo ha visto finora?
«Non l’ho visto molto bene, francamente. Il ragazzo sa giocare a pallone dal punto di vista tecnico, ma non ha ancora fatto vedere niente a Firenze. Mi sembra fuori condizione, anche un po’ contratto nei movimenti. Probabilmente sta accusando le pressioni di essere arrivato dalla Juventus, del costo del cartellino, del numero 10 sulle spalle. Dobbiamo cercare di avere un po’ di pazienza, diamogli un po’ di fiducia e forse, giocando, troverà una condizione migliore e riuscirà a non deludere le aspettative dei tifosi».
Che attaccante è Simeone? Le piace il suo modo di giocare?
«È un centravanti veloce, caparbio, generoso… mi piace la sua voglia di combattere contro tutti. Al tempo stesso però deve riuscire ad essere un po’ più incisivo davanti alla porta. Ciò che non capisco è l’asprezza delle critiche che piovono sull’argentino: fino all’altro giorno andava bene a tutti, oggi sembra un brocco. Gli attaccanti vivono di momenti, non dimentichiamocelo. In questo periodo fatica a trovare la porta, poi tornerà a segnare. Non si può essere così altalenanti nelle opinioni».
Chi prende quasi sempre un voto alto, invece, è Federico Chiesa.
«Certo. Stiamo parlando di un talento, di un giocatore di grande prospettiva. Al momento è l’unico nella Fiorentina in grado di cambiare le partite a nostro favore, e credo che lavorando possa crescere ancora molto data la giovane età».
Quante responsabilità dà a Pioli di questo avvio di stagione?
«A mio parere gli allenatori sono tutti uguali. Ciò che li distingue è la fortuna di allenare giocatori che rendono. Pioli è un buon allenatore, come tanti altri, ma in campo vanno sempre i calciatori».
Dopo otto giornate, vedendo anche le altre, dove crede possa arrivare questa Fiorentina?
«Molto dipenderà dalla fortuna. Anche in queste prime giornate abbiamo visto che basta un episodio per raccogliere tre punti e viceversa per perderli. Se i viola riuscissero a infilare un filotto di vittorie potrebbe far bene al morale e all’ambiente, potrebbe dare una bella spinta. Quel che è certo è che occorre una crescita generale dei calciatori, dal punto di vista fisico e della maturazione. Come ho detto all’inizio, serve un po’ di tempo».
Grazie Signor Magnini… e tantissimi auguri da parte del Brivido Sportivo!
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