Ore decisive per… Longo
L’ex viola racconta il famoso tormentone: “Che peccato per quella trattativa saltata all’ultimo tuffo
Ma i Della Valle hanno riportato in alto la Fiorentina e non meritano critiche e contestazioni”.
Molti tifosi viola si ricorderanno di Raffaele Longo. Ottimo centrocampista, per i tempi della ripartenza della serie C2, ma anche protagonista di un tormentone, ancora oggi molto famoso e citato ogni qual volta si verifica una telenovela di mercato che coinvolge la Fiorentina: “Ore decisive per Longo…”. Una vicenda, la sua, che non andò a buon fine dopo una lunga ed estenuante trattativa. Un “caso” simile a quelli che hanno caratterizzato gli ultimi mercati viola. Oggi Longo segue con simpatia la Fiorentina e con lui abbiamo fatto una bella chiacchierata sulle ultime vicende viola.
Longo, ci racconta come andò quella famosa trattativa da cui ebbe origine il tormentone: ore decisive per Longo?
“Fu un lungo tira e molla e ho sperato fino all’ultimo di poter restare a Firenze dove mi trovavo benissimo. Purtroppo, quando sembrava tutto a posto, non fu trovato l’accordo. Non ho ancora capito perché, ma alla fine la trattativa saltò, risolvendosi in un nulla di fatto. Peccato perché in viola ho trascorso una stagione bellissima: eravamo in serie C2, ma sembrava di essere in serie A e lo stadio era sempre pieno. La Fiorentina, appena rinata con i Della Valle, si chiamava Florentia Viola. Oggi, finalmente, Firenze ha il palcoscenico che merita e punta obiettivi importanti. La città è bellissima e la piazza molto appassionata. Mi auguro di cuore che arrivino tanti successi”.
Come si è mossa la Fiorentina sul mercato?
“Secondo me bene, ha preso buoni giocatori: Tino Costa può fare molto meglio di quanto ha fatto a Genova. Tello è un giocatore molto promettente e se torna quello di Barcellona può fare la differenza in Italia. Zarate è un punto interrogativo, ma ha grandi potenzialità”.
A Firenze una parte della tifoseria ha espresso malumore, cosa ne pensa?
“Guardando le cose da fuori, capisco poco le critiche ai Della Valle, mi sembrano davvero immeritate. La Fiorentina è partita ai miei tempi dalla serie C2 e oggi è tra le prime squadre italiane. Vincere è sempre molto difficile, però bisogna riconoscere la solidità della società viola e, oggi come oggi, questo è un aspetto molto importante. Il bilancio della gestione Della Valle è quindi estremamente positivo, soprattutto se rapportato a quello di altre realtà calcistiche”.
Pepito Rossi ha fatto bene ad andare in Spagna?
“Sì. E’ un peccato per il calcio italiano, ma aveva voglia di giocare e sono sicuro che farà sei mesi ottimi in Spagna, ritrovando la condizione e l’entusiasmo per tornare a Firenze. Per me è ancora uno degli attaccanti più forti in circolazione”.
La Fiorentina può lottare per la Champions fino alla fine?
“Ne sono sicuro perché ha un ottimo allenatore, come Paulo Sousa, che sta proseguendo il lavoro iniziato da Vincenzo Montella. La squadra lo segue e, a parte alcune battute d’arresto, ha mostrato continuità. La Fiorentina ha una sua identità precisa, una filosofia di gioco con cui si può andare lontano”.
Lei conosce bene Sousa che è stato suo compagno, è lui a fare la differenza?
“E’ stato mio compagno al Parma, anche se per pochi mesi. Si vedeva benissimo che avrebbe fatto l’allenatore perché già lo era anche in campo. Ha una mentalità europea che sta trasmettendo alla Fiorentina che va a giocarsela a viso aperto su tutti i campi. E questa è una grande arma”.
Che partita prevede stasera contro il Carpi?
“Una gara da non prendere sotto gamba contro una squadra che, ultimamente, sta facendo bene. Ma la Fiorentina non avrà grossi problemi a vincere perché la differenza tecnica fra le due squadre è troppo netta”.
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