E’ stata una notte, una sola notte, ma formidabile
Anche se in tono minore, comunque, è stata una grande festa. Non era facile. Contro una squadra, il Chievo Verona, che aveva battuto nettamente l’Inter, nonostante tre infortunati, con Milic che ha giocato con il naso rotto e con l’apprensione di sapere che poi ci sarebbe stato un appuntamento importante che senza risultato positivo si poteva trasformare in un mezzo disastro.
Invece, per fortuna, la Fiorentina, pur senza brillare, ha saputo trovare coraggio e determinazione che in fondo forse nessuno ancora gli riconosceva. Una Fiorentina che ha giocato per vincere, una vittoria che è diventata un perfetto trampolino di lancio per poter poi, in modo straordinario, regalarci quella magnifica passerella tra i ricordi fantastici di questi Novant’anni di calcio viola. Bella, emozionante, commovente per tutti quelli che questa storia hanno vissuto, quella battaglia hanno sostenuto portandosi dietro sconfitte e dolore.
E’ stato emozionante rivedere i campioni del passato, i guerrieri di sempre misurarsi in quella che rimane una fantastica storia d’amore che a molti è incomprensibile, ma per i fiorentini quasi naturale. Scorrere le pagine di questo lungo e fantastico percorso comune ha portato tutti indietro con la memoria e vedere giocatori che erano lontani da anni, che sembravano irraggiungibili, è stato come tornare indietro nel tempo. Ad aver regalato a tutti una seconda vittoria, forse anche più bella, sono stati gli uomini di Paulo Sousa. Bravi.
Bella e fantastica la serata, formidabili i tifosi, finalmente calati in questa realtà anche i dirigenti viola: per una volta è stato dimenticato quanto di nero e di negativo c’è stato in questi anni. E’ stata una notte, una sola notte, ma formidabile.
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