La signora Valeria e il gesto dell’ombrello
Correva l’anno 2000, l’ultimo di Gabriel Batistuta a Firenze. In panchina c’era Giovanni Trapattoni che dopo i fasti della Champions League cercava una qualificazione alla Coppa Uefa, per chiudere degnamente la sua esperienza viola. La stagione era agli sgoccioli e la Fiorentina ospitava una Lazio che aveva obiettivi molto diversi dai propri: i biancocelesti erano in piena corsa Scudetto, traguardo che si stavano giocando, punto a punto, con la Juventus. Quel pomeriggio del 15 aprile c’era un bel sole allo stadio Franchi e la Fiorentina partì forte, passando in vantaggio al 24’ con il solito Batistuta. Ma i biancocelesti, allenati dall’ex di turno Sven Goran Eriksson, non potevano perdere quella partita, anzi dovevano assolutamente vincerla. Così, nel giro di 3’, ribaltarono la gara grazie all’uno-due firmato da Nedved e Boksic, chiudendo in vantaggio il primo tempo. I viola, però, non avevano intenzione di cedere il passo e disponevano di giocatori in grado di far male a qualsiasi difesa, vedi Enrico Chiesa, il babbo di Federico, che al 54’, con una conclusione delle sue, ristabilì la parità. Partita finita? Proprio per niente perché il meglio arrivò nella coda. L’arbitro Tombolini di Ancona, a un giro di lancette dal 90’, assegnò un calcio di rigore alla Lazio, trasformato dall’implacabile Sinisa Mihajlovic, anni dopo futuro tecnico della Fiorentina. A quel punto alla squadra viola rimaneva soltanto il recupero e, proprio al 3’ e ultimo minuto dell’extra time, ancora Batistuta scaraventò alle spalle del portiere Ballotta, con una punizione terrificante, il pallone del 3-3, ormai senza appello. A quel punto, dalla Tribuna d’Onore, dove seguiva sempre le partite interne della Fiorentina accanto al figlio Vittorio, la signora Valeria Cecchi Gori perse il suo tradizionale aplomb e si lasciò andare, mimando il gesto dell’ombrello, rivolto ai tantissimi tifosi laziali presenti al Franchi. Un gesto spontaneo che passerà alla storia, scatenando l’ira e le reprimenda di tutto il mondo sportivo. Ma che a Firenze piacque moltissimo, e la signora Valeria fu così catapultata in cima alla lista di gradimento della tifoseria gigliata. Al termine del campionato, poi, anche i laziali superarono lo choc, travolti dalla gioia per la vittoria dello Scudetto che arrivò lo stesso, nonostante quel destro impietoso di Batistuta e quel folcloristico gesto dell’ombrello della mitica signora Valeria Cecchi Gori.
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