La prima volta del giovane Chiesa vale il passaggio ai sedicesimi di Europa League
La prima rete non si scorda mai. Se, poi, vale anche la vittoria e il primo posto nel girone di Europa League, allora sarà impossibile cancellarla dalla memoria. Federico Chiesa segna il suo primo gol tra i professionisti: un colpo di testa da pochi passi dalla linea di porta, a ribadire la respinta del portiere su tiro di Kalinic, e la Fiorentina supera l’ostacolo Qarabag, sul campo ghiacciato di Baku, centrando l’obiettivo qualificazione ai sedicesimi di finale della manifestazione continentale.
In attesa del sorteggio di lunedì a Nyon, da prima classificata (non senza qualche insidia), i riflettori sono tutti per il giovane figlio d’arte. Al gol di Vecino, realizzato in avvio di ripresa, la formazione azera, spinta da un pubblico rumoroso che sognava l’impresa storica, aveva replicato il brasiliano Reynaldo, sfruttando la solita disattenzione difensiva viola. Ma, subito dopo, la zuccata del baby gigliato riporta in vantaggio la Fiorentina, mettendo in banca il passaggio del turno. Poi, il ragazzino si concede una “licenza poetica”, facendosi espellere ingenuamente per doppia ammonizione. E facendo certamente arrabbiare il babbo Enrico, ma ormai la gara è in ghiaccio. E così i titoli dei giornali domattina saranno tutti per lui.
Calsse 1997, nato a Genova e cesciuto a Firenze, i primi calci alla Settignanese del dg Maurizio Romei, fino al passaggio alle giovanili viola dove la crescita è lenta e graduale con l’esplosione in Primavera. Il resto è storia recente: Paulo Sousa lo lancia in prima squadra nel debutto di fuoco di campionato contro la Juventus. Chiesa se la cava bene, ma viene sostituito nell’intervallo, un cambio che pare una bocciatura. Non sarà così, perché lui continua a lavorare sodo, torna in campo proprio in Europa League, si guadagna consensi in attesa del suo vero momento di gloria che arriva proprio in questo 8 dicembre 2016. Adesso non è il caso di montarsi la testa, la strada da fare è ancora enormemente lunga, però Firenze ci spera. Dopo Bernardeschi (e Babacar) ecco un nuovo figlio del settore giovanile. Nel segno, magari chissà… di una nuova Fiorentina ye ye.
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