Kalinic non fa sconti, vuoi vedere che il sogno continua…
La Fiorentina riprende a volare mentre in Moto Gp gli spagnoli sono riusciti a turbare il sorriso di Valentino Rossi.
KALINIC non fa sconti. Contro il Verona propizia l’autorete di Marques e poi trasforma un delizioso suggerimento di Pepito Rossi. E la Fiorentina riprende il suo volo d’alta quota. Le sconfitte con Napoli e Roma sembrano digerite. Gli uomini di Paulo Sousa hanno ricominciato a macinare gioco, a controllare la partita, a far gol e a mantenere la propria porta imbattuta. Certo il Verona non era al meglio ma il calcio è così. Ora ci toccherà il Frosinone mentre Inter e Roma incroceranno i guanti, mentre ci sarà il derby di Torino e il Napoli sarà in trasferta a Genova contro i rossoblù. Vuoi vedere che il sogno continua…
SANDRO CIOTTI coniò il “sorriso che non conosce frontiere” per Maria Teresa Ruta (allora co-conduttriice della Domenica Sportiva). Ebbene ci piace ripescare quel termine dall’oblio dei ricordi per dedicarlo a Valentino Rossi. Sempre solare, arguto, con quell’eloquio sibilante proprio delle terre che appartenevano allo Stato Pontificio. Mai avremmo pensato di vedere quella faccia scanzonata turbata da un cruccio, di annusare tristezza intorno a quel personaggio che non ha mai perso occasione per una burla o una battuta. Eppure è successo. L’ostinata quanto feroce “marcatura” di Marc Marquez, quella sua provocatoria andatura fatta di frenate e sorpassi maligni, hanno fatto saltare i nervi al “Dottore” che, incapace di accettare tanto malefico accanimento, è caduto nella tentazione di cambiar traiettoria per ostacolare lo spagnolo numero 1. Ma la figura peggiore l’ha fatta lo spagnolo numero 2. Jorge Lorenzo, compagno di squadra di Valentino Rossi, appena finita la gara ha cominciato a sbraitare reclamando la squalifica di “Vale”: “…troverei ingiusto partire nella gara di Valencia con lo stesso distacco di sette punti come oggi…” Non una parola sul fatto che lui aveva sorpassato Marquez senza una piega dell’avversario. Già, si dirà ma i due sono spagnoli. E allora ha ancora un senso fare le squadre? Verrebbe da modificare un famoso detto: …dai compagni mi guardi i’ Dio che dai nemici mi guardo io…
I commenti sono chiusi.