L’ex portiere viola si sofferma anche sul numero 12 rumeno, Tatarusanu: ha bisogno di tempo e di fiducia. La stessa data a Neto.

Una stupenda e pazza Fiorentina, per usare le parole di Andrea Della Valle, si è rimessa in carreggiata dopo il brusco stop di Parma. I ragazzi di Montella hanno dato spettacolo contro il Palermo, salvo poi complicarsi la vita con due scivoloni difensivi che hanno rimesso tutto in discussione per qualche minuto. Ma la partita contro i rosanero ha raccontato anche di una squadra che voleva vincere a tutti i costi. Sul 2-2 la replica è stata rabbiosa. La vittoria al Franchi mancava da troppo tempo per non ottenerla in una giornata che era stata dominata sotto tutti i punti di vista. Onore al Palermo dell’amato ex Iachini, che è venuto a giocarsi a viso aperto la partita. Non è da tutti. E adesso la Fiorentina, che è tornata al sesto posto in classifica ed ha nel mirino diverse squadre, si gode la vittoria e prepara la trasferta di Verona in casa del Chievo. La squadra di Maran ha strappato un buon punto a Bergamo e dovrà vedersela anche contro un avversario in più: Alessandro Diamanti. Il trequartista di Prato è tornato a Firenze dopo dodici lunghi anni, in un momento in cui la Fiorentina ha bisogno delle sue giocate per far sbloccare Gomez e per segnare qualche gol in più. A Verona ci sarà, con la sua maglia numero 18. Per la rubrica Fiorentina Amore Mio, questa settimana abbiamo intervistato in esclusiva Andrea Ivan, ex portiere viola e soprattutto compagno di squadra di Diamanti alla Florentia Viola.

Lei che lo conosce bene, ci racconti un po’ chi è Alessandro Diamanti…

«L’ho sempre seguito, fin da quando siamo stati compagni di squadra proprio a Firenze. Per fortuna della sua carriera ha trovato una piazza come Livorno che lo ha lanciato e gli ha dato fiducia. Le sue doti sono evidenti a tutti: il sinistro è uno dei più efficaci in circolazione. La Fiorentina ha trovato un buon attaccante ed anche un bravo ragazzo. Vi garantisco che, essendo di Prato, darà tutto quello che ha per la maglia viola».

I tifosi gli hanno già chiesto gol e giocate, ma soprattutto qualche assist per far segnare Mario Gomez…

«Su Gomez ho sentito fin troppe cose. Io dico solo che in Germania aveva ai suoi lati Robben e Ribery, che gli mettevano palloni immediati al centro dell’area, con un solo tempo di gioco. Alla Fiorentina questo non accade. A mio modesto parere i cross arrivano in area raramente e quando arrivano sono spesso frutto di azioni molto manovrate, che non danno la possibilità a Gomez di giocare in anticipo sui difensori avversari».

L’arrivo di Diamanti avrà anche l’effetto di riportare Cuadrado sulla fascia destra, anche se fare a meno di Joaquin adesso è difficile. Secondo lei il colombiano si trova più a suo agio come esterno di centrocampo o come seconda punta?

«Cuadrado è nato esterno destro di centrocampo, quindi credo che il suo ruolo ideale sia quello. Quando un giocatore gioca nel suo ruolo fa sempre più male alle difese avversarie. Mi aspetto i cross di Diamanti sulla testa di Gomez, perché Alino è in grado di pennellargli palloni sulla testa ed allora vedrete che si sbloccherà anche l’attaccante tedesco».

Dagli attaccanti al portiere. Come giudica le prime partite in Serie A di Tatarusanu?

«Tatarusanu bisogna ancora vederlo all’opera per qualche partita prima di giudicarlo. Io dico che abbiamo dato tanta fiducia a Neto in passato, quindi è giusto darla adesso anche a Tatarusanu».

E’ arrivato anche Rosati come vice Tatarusanu. La Fiorentina quindi ha scelto di non mettere troppe pressioni al giovane Lezzerini…

«Penso che c’entri molto l’allenatore dei portieri, che probabilmente non ha visto pronto Lezzerini per fare il secondo. Io sono d’accordo con l’acquisto di Rosati, è un portiere che tranquillamente farà la tribuna e la panchina. Con i giovani serve tempo e pazienza, non è detto che anche se è arrivato Rosati, Lezzerini non possa piano piano diventare il secondo portiere».