Irma D’Alessandro: “Sousa, il bello del calcio”

Irma D’Alessandro: “Sousa, il bello del calcio”

La giornalista Mediaset giudica l’aspetto tecnico e non solo: “La sua qualità migliore è il saper trasmettere le proprie idee alla squadra.
E’ sempre stato un uomo affascinante, anche se è molto cambiato rispetto a quando faceva il calciatore”

Il Brivido Sportivo di questa settimana è dedicato all’uomo che è riuscito a portare in vetta la Fiorentina dopo oltre 16 anni, per la prima volta nell’era Della Valle: Paulo Sousa. Il mister portoghese ha conquistato Firenze a suon di risultati, ma anche col carattere, il carisma, la simpatia e (perché no?) con il fascino che esercita soprattutto sul popolo viola al femminile.
E per farci raccontare non solo il Sousa allenatore, ma anche il punto di vista femminile sul Sousa uomo, il Brivido Sportivo ha intervistato una grande giornalista del pallone come Irma D’Alessandro. Tra i volti principali di Mediaset Premium e Italia Uno, primo volto femminile di Mediaset Sport dove è arrivata nel lontano 1988, oggi inviata fissa sui campi di calcio più importanti della serie A.

Irma D’Alessandro, la Fiorentina oggi è la capolista della Serie A dopo oltre 16 anni, è giusto che Firenze sogni lo Scudetto?

“Quello di quest’anno è un campionato democratico quindi si possono avere grandi sogni. I pronostici iniziali sono svaniti, con squadre come Milan e Juventus che faticano ad ingranare. Nessuno si aspettava nemmeno la bruciante partenza dell’Inter, che ha condotto le prime giornate in solitaria. Poi è arrivata la Fiorentina che ha battuto i nerazzurri e che, a mio parere, ha i numeri per giocarsela per i primi 4 posti. E visto che si tratta di un campionato atipico perché non credere anche al miracolo Scudetto?”.
Quanto è stata determinante la mano della società nello scegliere Sousa come nuovo tecnico?

“E’ stata una buona intuizione. Ma bisogna rendere merito anche al lavoro precedente di Montella sul quale la Fiorentina vive un po’ di rendita. Fondamentali anche le conferme degli intoccabili come Borja Valero, per esempio, e l’entrata di alcuni buoni giocatori come Kalinic. Dunque il lavoro di Sousa non splende solo di luce propria”.
Sousa è un tecnico all’avanguardia, lei come lo definirebbe?
“Userei le parole del primo Arrigo Sacchi che diceva che un conto è essere allenatore e un conto è essere un divulgatore di gioco. Per essere bravi bisogna trasmettere ai giocatori il proprio pensiero di gioco. Sousa è bravissimo in questo ultimo aspetto. E la sua precedente esperienza italiana lo ha aiutato molto”.

Bravo, ma anche bello: Sousa piace molto alle donne, e non solo alle tifose viola, che ne apprezzano il fascino. Lei cosa ne pensa?
“E’ un uomo molto attraente. Lo era anche quando faceva il giocatore, forse addirittura più di adesso, con i capelli lunghi e scapigliati. Oggi è un po’ più severo con quel taglio corto, ma resta sempre affascinante. I portoghesi, in generale, sono tutti molto belli. Non riesco a trovarne uno non attraente nonostante mi sforzi di pensarci. Penso soprattutto a Ronaldo, ma anche allo stesso Paulo Sousa”.
Sousa oggi a Firenze è apprezzato da tutti, eppure non era proprio così al momento del suo arrivo…

“Io vivo fuori dalla realtà fiorentina e posso giudicare con il necessario distacco. Anche noi di Mediaset Premium, quando fu annunciato il suo arrivo non lo giudicammo con entusiasmo, anzi si pensava che dopo l’addio di Montella la Fiorentina ci avesse rimesso. Era quello che pensavano un po’ tutti e nella piazza di Firenze c’era chi non aveva dimenticato il suo passato bianconero. Ma Sousa è stato bravo: non si è offeso, con molta intelligenza ha saputo recuperare il rapporto con la piazza. Come un uomo quando corteggia una donna cerca sempre di dire e fare ciò che è più giusto  per avvicinarla a sé. Poi i successi sul campo hanno fatto il resto ed è scoccata la scintilla”.

I giocatori viola definiscono Sousa più grintoso di Montella, cosa pensa del dualismo creatosi fra l’ex tecnico viola e il portoghese?
“I dualismi non hanno senso, adesso c’è Sousa sulla panchina della squadra gigliata. Io ho fatto molte partite da bordocampo della Fiorentina e ho sentito in tante occasioni urlare anche Montella ai suoi giocatori”.

Lisbona (Portogallo), conferenza stampa di Paulo Sousa e Matias Vecino alla vigilia della partita Belenenses Fiorentina di Grupo I di Europa League. 2015-09-30. © Carlos Folgoso / Massimo Sestini

Lisbona (Portogallo), conferenza stampa di Paulo Sousa e Matias Vecino alla vigilia della partita Belenenses Fiorentina di Grupo I di Europa League. 2015-09-30. © Carlos Folgoso / Massimo Sestini

 

Lucia Petraroli

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