Il valzer delle panchine
“Il valzer delle panchine”, lo chiamano gli addetti ai lavori. Quest’anno alle danze saranno invitate anche squadre importanti. A riguardo si rincorrono voci, alcune del tutto infondate e impossibili. Come quella che potrebbe portare Ancelotti al Milan. Ci sembra difficile che uno abituato a Cristiano Rolando o Benzema possa accontentarsi, con tutto il rispetto, di Pazzini e Honda. Anche se in casa rossonera danno per certo l’arrivo di Josè Mauri dal Parma. Ma questa notizia non sembra aver scosso più di tanto il tecnico emiliano. C’è poi il rischio, per Carletto, di rovinarsi la reputazione e (soprattutto) la possibilità di futuri ingaggi a sei zeri.
Intanto a Napoli il valzer di Rafa Benitez sembra arrivato agli ultimi volteggi. Il presidente è infuriato e vorrebbe cacciarlo subito. Per il tecnico spagnolo si parla di panchine eccellenti tipo quella del Real. La contraddizione però è palese. Rafa è o no un grande allenatore? A Milano Moratti lo mandò via quasi subito, ma questa potrebbe essere una nota di merito per il suo curriculum. A Napoli, più che altro hanno sopportato la sua eccessiva caparbietà verso un modulo tattico che ha sovente mostrato limiti enormi. Una difesa così debole, e un portiere così scarso, non possono essere lasciati in balia di un centrocampo sempre in inferiorità numerica. Un allenatore di spessore dovrebbe capire la sofferenza della squadra e non sottoporla allo stillicidio di queste ultime giornate (non per niente si dice che a Napoli potrebbe arrivare Sinisa Mihajlovic, l’antitesi tattica dello spagnolo…). E poi il dubbio è che Benitez non ci veda benissimo, dato che durante la gara si leva continuamente gli occhiali per pulirli. Forse non lo sa, ma in commercio ci sono salviette miracolose…
Per quanto riguarda la Roma, forse rimarrà Garcia. A meno che Pallotta non sia tentato di mettere in panca la fantascientifica coppia Totti-De Rossi: sarebbe una mossa tattica perfetta per calmare i bollori della curva sud.
La Juventus ha invece confermato Allegri a furor di popolo. Il furbo tecnico livornese ha deciso di vincere il campionato a poco più di 80 punti, senza rincorrere i 100 di Conte. Lasciandosi così energie sufficienti per le coppe. E dimostrando che, con una gestione oculata, è possibile essere competitivi a più livelli.
Per finire, visto Mancini in tv dopo la partita con il Genoa. Un altro anno di panchina all’Inter potrebbe essergli fatale. Ci pensi.
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