Il ragazzo gioca bene, molto bene
La vittoria allo Juventus Stadium, finora l’unica in trasferta della Fiorentina quest’anno, non è più sola. Ha trovato una compagna di giochi. La Viola vince fragorosamente e prepotentemente a Benevento, così come fece a Torino. Un 4 a 1 che non ammette repliche e che rasserena il cielo della Firenze calcistica. Messo il fieno in cascina, e quindi i punti in classifica, adesso il futuro appare meno duro di qualche giorno fa.
Vittoria agevole, quella della Fiorentina. Eroi di giornata per il 20% il tecnico Prandelli, per il resto la scena è tutta di Dusan Vlahovic, autore di una stratosferica tripletta. Il tecnico di Orzinuovi ha il grandissimo merito di essere riuscito a far diventare importante il giocatore serbo, che prima del suo arrivo sembrava prigioniero di una sorta di depressione catatonica che gli faceva sbagliare anche le cose più semplici e banali. Adesso Vlahovic è un attaccante con i fiocchi, completo, capace di segnare da dentro l’area, come il più cinico dei centravanti, ma anche di togliere la ragnatela all’incrocio dei pali, gesto di cui sono capaci solo i fuoriclasse. Adesso, dopo questa partita e dopo il dodicesimo gol di Vlahovic, il dilemma delle due punte può anche essere lasciato da parte. Il serbo, forse, gioca meglio da solo, spaziando su tutto il fronte d’attacco e appoggiandosi a chi passa, ora Ribery, ora Eysseric, ora Bonaventura, ora Castrovilli. Mettergli accanto un altro attaccante, magari sulla sua stessa linea, potrebbe nuocergli. I paradossi del calcio.
Per il resto, un altro elogio a Prandelli che ha indovinato la formazione (quando si vince la formazione è sempre quella giusta). Fuori Castrovilli, Biraghi e e Amrabat, schieramento apparentemente difensivo ma molto elastico e rapido a ripartire. Il tecnico ridisegna la squadra e alla fine la sfida con Filippo Inzaghi la vince lui alla grande. Il Benevento, che pure aveva iniziato il campionato in grande spolvero, adesso si candida ad essere una delle principali indiziate alla retrocessione. Una difesa fragillissima, ma del resto da un ex attaccante come allenatore che cosa ci possiamo aspettare? Del resto, non è incredibile che i campani siano nei bassifondi della classifica ma che lo sia (stata?) la Fiorentina.
Adesso, per far sì che questa vittoria della Viola non resti isolata, c’è bisogno dell’impresa. Domenica al Franchi arriva il Milan. Quale migliore occasione per confermarsi?
I commenti sono chiusi.