Gonfiantini: “Viola, fai come noi… I Leoni di Ibrox!”
L’ultimo atto della Conference League, un percorso iniziato lo scorso agosto e che, soprattutto dopo la sconfitta per mano dell’Inter in Coppa Italia, la Fiorentina e i tifosi vogliono chiudere in bellezza. Per parlare della sfida contro il West Ham, il Brivido Sportivo ha intervistato in esclusiva Piero Gonfiantini, che nel 1961 disputò la celebre finale all’Ibrox Stadium contro il Glasgow Rangers, alzando poi al cielo la Coppa delle Coppe.
Gonfiantini, dopo tanti anni cosa ricorda della doppia finale con i Rangers?
«Ricordo che all’andata, in Scozia, lo stadio era una bolgia. Rimanemmo veramente sorpresi dal vedere ottantamila, o forse più, spettatori. Era un qualcosa di incredibile, che lì per lì ci impressionò perché non eravamo abituati. Poi cominciammo a giocare, e ricordo che la Fiorentina fu superiore ai Rangers, che comunque erano una buona squadra tant’è che erano campioni della Scottish Cup. Dopo un quarto d’ora passammo in vantaggio con Gigi Milan, e subito dopo Albertosi parò un rigore. Sul finire della gara ancora Milan trovò la rete che ci permise di ipotecare la vittoria. Al ritorno poi il solito Milan e Kurt Hamrin ci regalarono la Coppa. Due grandi serate!».
E una gran bella Fiorentina…
«Be’, sì, era un’ottima Fiorentina quella. Un gruppo affiatato, capace di vincere due coppe nell’arco di quella stagione. Tra l’altro la Coppa delle Coppe fu il primo trofeo europeo vinto da un club italiano: un grande orgoglio per tutti noi. Se nelle coppe facemmo molto bene, purtroppo perdemmo qualche punto in campionato».
Un po’ come successo alla Fiorentina quest’anno?
«Direi di sì. Giocare su più fronti non è facile, soprattutto quando non hai una rosa ampissima e gli impegni sono tanti e faticosi, anche dal lato psicologico. La Fiorentina quest’anno ha giocato tantissime partite, è riuscita ad arrivare in fondo a due competizioni per cui credo sia abbastanza normale perdere qualche posizione in campionato».
Che Viola ha visto in quest’ultimo periodo?
«Una buona Fiorentina, anche se a tratti mi è parsa un po’ più scarica di un mesetto e mezzo fa. Italiano può contare su una buona rosa, nella quale non spiccano campioni ma comunque ottimi giocatori. Ciò che è stato raggiunto, è stato ampiamente meritato».
Come la finale di Praga contro il West Ham. Che sensazioni ha?
«Le finali sono sempre complicate, a prescindere dall’avversario che ti trovi di fronte. Sono novanta minuti particolari, in cui spesso ti giochi la stagione. È il caso della Fiorentina, che a Praga si giocherà la possibilità non soltanto di alzare un trofeo, che sarebbe fantastico dato il lungo digiuno, ma anche di fare le coppe europee il prossimo anno. È un appuntamento importantissimo, da non sbagliare».
Cosa non dovrà fare la squadra di Italiano?
«Non dovrà snaturarsi, ma dopo aver visto la gara dell’Olimpico contro l’Inter dubito fortemente lo farà. Rispetto alla Coppa Italia, però, servirà una maggior attenzione difensiva e la capacità di concretizzare le occasioni da gol: Cabral e Jovic devono lasciare il segno nella finale».
Cosa significa giocare una finale europea e, magari, vincerla?
«È il massimo! Quando giochi una finale in campo internazionale è diverso, ci sono ancora più stimoli e pressioni. Vincerla, però, sarebbe ancora più bello».
La Fiorentina può farcela?
«Deve provarci con tutte le armi che ha: non le manca niente per battere il West Ham. Firenze e i fiorentini meritano questa Coppa!».
I commenti sono chiusi.