Giovanni Galli, dalla salvezza al quasi Scudetto. L’epopea viola di un grande portiere
Carletto Mazzone lo fece debuttare in serie A nel 1977 ad appena 19 anni. L’allenatore romano aveva notato subito le doti di quel giovane portiere alto e magro che, tra i pali, sembrava già un veterano. Così cominciò l’epopea viola di Giovanni Galli, un’avventura lunga 283 presenze (di cui 259 in serie A) e nove stagioni. Nella Fiorentina degli anni ’70 Galli lottò per la salvezza, insieme al suo amico Giancarlo Antognoni. In quella dei primi anni ’80 sfiorò lo Scudetto, scippato ai viola dalla Juve nel maggio del 1982. Poi, nel 1986, i Pontello lo cedettero al Milan per fare cassa. E per il portierone pisano si aprì una stagione di grandi successi: uno Scudetto, due Coppe dei Campioni, una Coppa Intercontinentale, una Supercoppa europea e una Supercoppa Italiana. Trionfi a cui seguirono i traguardi conquistati con il Napoli (una Supercoppa Italiana), per finire con una Coppa Uefa con il Parma nella stagione 1994-95, l’ultima giocata in serie A.
Appesi i guanti al chiodo, Galli cominciò una nuova vita da dirigente, contribuendo in modo decisivo anche alla rinascita della Fiorentina del dopo il fallimento. Per poi lanciarsi anche nella carriera politica, sfidando Matteo Renzi per la carica di sindaco di Firenze, in quella che è rimasta sempre la sua città. Una vita ricca di successi, ma attraversata anche dal dolore più grande che un genitore possa provare: la perdita del figlio Niccolò, destinato a una grande carriera di calciatore e tragicamente scomparso a causa di un incidente stradale a soli 17 anni nel 2001.
Oggi (29 aprile), nel giorno del suo 59esimo compleanno, noi del Brivido Sportivo non potevamo mancare nel fargli gli auguri, ricordando la sua indimenticabile storia in viola.
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