Gilardino: “Prandelli ottiene sempre il massimo”
Alberto Gilardino da grande vuole fare l’allenatore, mentre da bimbo scaraventava palloni in rete perché in fin dei conti il calciatore è un eterno Peter Pan. Il “Gila” ha vinto il Mondiale nel 2006, ha giocato nel Milan, ma per lui il periodo più bello è stato in viola con Cesare Prandelli, suo autentico pigmalione. Un rapporto speciale tra i due. Alberto in viola ha firmato in totale 52 gol per 132 presenze, vivendo due esperienze a Firenze. La prima con Cesare appunto, la seconda più breve con Montella. “Sono certo – ha detto al Brivido – che Prandelli saprà valorizzare al meglio la qualità dei viola”.
Alberto, lei ha avuto sia Iachini che Prandelli. Che ne pensa di questi due tecnici?
“A livello calcistico sono più legato a Prandelli perché ho lavorato più anni con lui. Iachini l’ho avuto solo un anno a Palermo. Sono allenatori che stimo e sono felice di aver avuto la possibilità di averli come tecnici. Mi hanno lasciato entrambi tanto da un punto di vista umano. Il primo Cesare a Parma mi ha costruito come giocatore sia a livello tattico che fisico e poi alla Fiorentina mi ha consacrato definitivamente” .
Qual è il segreto che vi ha legato così tanto?
“C’è sempre stata massima stima lavorativa tra noi. Il giocatore fa le fortune degli allenatori solo se gli allenatori sono bravi a valorizzare le qualità dei calciatori e così diventa tutto più facile. Prima a Parma e dopo a Firenze è andata in questo modo”.
“C’è sempre stata massima stima lavorativa tra noi. Il giocatore fa le fortune degli allenatori solo se gli allenatori sono bravi a valorizzare le qualità dei calciatori e così diventa tutto più facile. Prima a Parma e dopo a Firenze è andata in questo modo”.
Quali sono le fotografie viola che le restano in mente?
“La notte di Anfield rimarrà nella storia per tanto tempo, ma anche il gol con la Juve alla prima di campionato sotto la Fiesole. A Firenze ho vissuto il periodo più bello della mia vita calcistica. Eravamo un gruppo solido che ci ha permesso di fare cose importanti e uniche”.
“La notte di Anfield rimarrà nella storia per tanto tempo, ma anche il gol con la Juve alla prima di campionato sotto la Fiesole. A Firenze ho vissuto il periodo più bello della mia vita calcistica. Eravamo un gruppo solido che ci ha permesso di fare cose importanti e uniche”.
La Fiorentina di questa stagione come le sembra?
“Il centrocampo è uno dei migliori della Serie A: Pulgar, Duncan, Castrovilli, Bonaventura, Amrabat e Borja non ce li ha nessuno. Prandelli si è buttato 24 ore su 24 nel lavoro per migliorare questa squadra. Dovrà saper sfruttare bene il modulo tattico sulla base dei giocatori a disposizione. Sono certo che li valorizzerà al massimo e anche gli attaccanti ne trarranno giovamento”.
“Il centrocampo è uno dei migliori della Serie A: Pulgar, Duncan, Castrovilli, Bonaventura, Amrabat e Borja non ce li ha nessuno. Prandelli si è buttato 24 ore su 24 nel lavoro per migliorare questa squadra. Dovrà saper sfruttare bene il modulo tattico sulla base dei giocatori a disposizione. Sono certo che li valorizzerà al massimo e anche gli attaccanti ne trarranno giovamento”.
E ora lei ha deciso di iniziare questa avventura da allenatore: come si trova a Siena?
“Un’esperienza che ho preso al volo. Con una proprietà nuova e straniera, la sfida mi è piaciuta subito. Sto lavorando per crescere come allenatore. La Serie D è un campionato difficile, che ti impegna ogni partita. Vogliamo provare a stare lassù e vincere, ma non è facile anche perché siamo partiti con tante difficoltà e in ritardo rispetto a tutti. Speriamo di continuare il campionato, protocolli permettendo”.
“Un’esperienza che ho preso al volo. Con una proprietà nuova e straniera, la sfida mi è piaciuta subito. Sto lavorando per crescere come allenatore. La Serie D è un campionato difficile, che ti impegna ogni partita. Vogliamo provare a stare lassù e vincere, ma non è facile anche perché siamo partiti con tante difficoltà e in ritardo rispetto a tutti. Speriamo di continuare il campionato, protocolli permettendo”.
Mario Tenerani
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