Buon compleanno Re Leone
Gabriel Batistuta ha compiuto 47 anni, ripercorriamo la sua storia in viola.
Auguri di buon compleanno a Gabriel Batistuta, anche se con due giorni di ritardo. Siamo a 47 e nove di questi anni li ha trascorsi a Firenze, facendo impazzire i tifosi viola. E’ entrato di diritto nella storia della Fiorentina, perché quella storia ha contribuito a scriverla con imprese esaltanti e gol fantastici alle squadre più forti e negli stadi più importanti: il Nou Camp, Wembley, l’Old Trafford, San Siro dove al Milan nel campionato 1998/99 (quello dello scudetto rossonero) realizzò una tripletta nel match vinto dai viola 3-1. La prima tripletta, invece, la rifilò a un’altra squadra rossonera, il Foggia allo stadio Zaccheria, nel primo campionato a Firenze (1991/92) in una partita finita 3-3. Non fu facile l’inizio. L’esordio nel secondo tempo al Delle Alpi contro la Juve alla prima giornata. Poi il gol al Genoa la settimana dopo a Firenze. Ma poi un periodo difficile con il cambio di allenatore (Radice al posto di Lazaroni) e qualche panchina, chiuso dalla coppia Branca-Borgonovo. Non si è mai arreso, però, Gabriel. Questo è stato uno dei suoi tanti meriti. Ha sempre lottato per migliorarsi e conquistarsi il suo giusto spazio con sacrifici e allenamenti duri. I tifosi, però, non lo hanno mai abbandonato e lui li hai conquistati definitivamente quando ha segnato un gol di testa alla Juve alla prima di ritorno al Franchi in un freddo pomeriggio di gennaio proprio sotto la curva Fiesole. La Fiorentina vinse la partita e lui non si fermò più. 13 gol in quel primo campionato. L’anno dopo arrivò l’immeritata retrocessione in serie B. Ma non lasciò Firenze come avrebbe potuto fare. E’ rimasto. Ha lottato come sempre e ha contribuito con le sue reti a riportare i viola in serie A. E questo la gente, la sua gente, non l’ha dimenticato. Lo ha apprezzato sempre. Come quando giocava con le caviglie gonfie e un po’ zoppo pur di non lasciare i suoi compagni in partite difficili. Quante ne ha giocate in quelle condizioni. E ha sofferto non poco per questa sua generosità anche alla fine della carriera, perché il dolore alle caviglie continuava a perseguitarlo. Comunque sono stati anni fantastici quelli di Firenze. Nel 1994/95 superò il record di Pascutti, segnando consecutivamente nelle prime 11 giornate di campionato (12 gol). E quel record ancora gli appartiene. In quella stagione vinse anche la classifica dei cannonieri con 26 reti. E i tifosi gli fecero anche una statua a sua immagine e somiglianza. Non l’avevano mai fatta per nessun altro giocatore prima. E non l’hanno mai più rifatta in seguito. Nel 1995/96 arrivò anche il primo successo con la Fiorentina. La squadra di Ranieri vinse a Bergamo la Coppa Italia e alle quattro del mattino all’arrivo al Franchi c’erano quarantamila persone ad aspettarla per portarla in trionfo. Ma non era finita quell’annata speciale. Il 25 agosto del 1996 i viola vinsero a San Siro la Supercoppa, battendo il Milan per 2-1 con una fantastica doppietta di Batistuta. E ci fu la dedica dopo il secondo gol a sua moglie. Quel “te amo Irina” detto davanti alla telecamera è rimasto fra le immagini più belle e struggenti della sua avventura alla Fiorentina. Come il dito medio portato alla bocca per zittire i centomila del Nou Camp che lo fischiavano dopo il gol del pareggio al Barcellona nella semifinale di andata di Coppa delle Coppe del 10 aprile 1997. E che dire del gol segnato in Champions contro l’Arsenal il 27 ottobre 1999 a Wembey, in uno stadio dove nessuna squadra italiana aveva mai vinto. Quella purtroppo fu la sua ultima stagione a Firenze. La concluse il 14 maggio 2000 al Franchi con una tripletta al Venezia all’ultima giornata di campionato. Portò la Fiorentina in Coppa Uefa e superò di un gol Hamrin (152 per Bati, 151 per “uccellino”) per quanto riguarda le reti in serie A (in campionato l’argentino ne segnò 16 anche in serie B). Ma dopo la terza rete si sciolse in un pianto liberatorio. Sapeva che quella era la sua ultima rete in maglia viola nel giorno della sua ultima partita nella città che lo ha amato più di ogni altra e che lo ama ancora tanto come può constatare tutte le volte che torna a Firenze.
OGGI IL CARPI. E’ la seconda sfida ufficiale della stagione al Franchi quella di stasera contro la formazione emiliana. La Fiorentina deve vendicare la sconfitta per 1-0 (rete di Gaudio al 76′) patita il 16 dicembre scorso nell’incontro degli ottavi di finale di Coppa Italia (in gara unica) che le è costata l’eliminazione dalla manifestazione. Nel match d’andata allo stadio Braglia di Modena il 20 settembre, invece, i viola vinsero per 1-0 grazie a un gol realizzato da Babacar al 35′ del primo tempo. C’è un altro precedente in campionato a Firenze tra le due squadre. Risale al torneo di prima divisione 1926/27, il primo della sua storia disputato dalla neonata Fiorentina. La squadra biancorossa (era ancora questo il colore delle maglie) si impose allo stadio di via Bellini per 2-0 grazie alle reti di Nichele e Benassi. Fiorentina e Carpi in questa stagione hanno giocato anche una partita amichevole a Moena il 18 luglio. I viola si imposero per 2-0 con le reti di Ilicic e Borja Valero.
I commenti sono chiusi.