Franchi: “Con Muriel e Chiesa l’Europa è ancora possibile”
La Lazio arriva a Firenze dopo che per la Fiorentina si è conclusa la settimana di passione campionato-coppa: tre partite in cui poteva essere raccolto molto di più, ma che hanno dimostrato – qualora ce ne fosse stato ancora bisogno – che questa squadra ha cuore e attributi da vendere. Contro i ragazzi di Inzaghi la Viola dovrà tentare di vincere, per non abbandonare le speranze di raggiungere i posti in classifica che le permetterebbero di qualificarsi in Europa.
Per parlare della gara con i biancocelesti, ma anche della stagione nel complesso e del momento dei gigliati, il Brivido Sportivo ha intervistato in esclusiva Francesco Franchi, figlio del grande Artemio (a cui è intitolato lo stadio di Firenze) e tifosissimo viola.
Francesco Franchi, che giudizio si è fatto sulla Fiorentina di questa stagione?
«Ho un giudizio positivo sulla squadra di quest’anno, per più motivi. Innanzitutto perché è una squadra giovanissima, la più giovane del campionato, e l’idea di prendere dei ragazzi di talento e farli crescere mi piace tantissimo; poi perché è un grande gruppo, con carattere e cuore. Mi piace quasi tutto della Fiorentina, e può maturare ancora molto. Con l’arrivo di Muriel, inoltre, la squadra ha una marcia in più».
Le piace quasi tutto… cos’è che invece non le piace?
«Non mi piace il fatto che si potrebbe fare qualcosina in più per migliorare il rapporto con i tifosi. È stato fatto un discreto sforzo, ma forse è stato comunicato male».
Quanti meriti dà a Stefano Pioli per ciò che di buono stiamo vedendo? Fosse nella società, lo confermerebbe?
«L’allenatore incide tantissimo in questa Fiorentina. Penso che se la squadra è grintosa dipenda molto anche da lui. Sulla conferma non ho dubbi: in giro non ci sono fenomeni, quindi meglio tenersi stretto Stefano, un mister serio e capace. Sta facendo benissimo. Pioli fa parte di un percorso cominciato lo scorso anno, è giusto che lo prosegua. Poi bisognerà capire cosa vuole fare la società con i suoi gioielli…».
A proposito di gioielli, qual è il giocatore viola che le piace di più?
«Me ne piacciono parecchi, ma direi Lafont. È un portiere molto giovane e dal futuro radioso. Deve migliorare sotto alcuni aspetti, spesso commette degli errori anche grossolani, ma sono convinto che crescerà molto. Ha bisogno di tempo per lavorare. Ripeto, mi piace tantissimo il gruppo. Ci sono diversi singoli che meriterebbero di essere citati, uno su tutti Chiesa, ma più di tutti mi piace il gruppo».
Pochi istanti fa ha parlato del rapporto coi tifosi: cosa ne pensa della convivenza tra la città e i fratelli Della Valle?
«Sarò franco, non vedo intorno a Firenze e alla Fiorentina imprenditori interessati a investire seriamente. I Della Valle stanno facendo un eccellente lavoro, basti pensare che quest’anno abbiamo una squadra giovane e tra le più entusiasmanti del campionato. Personalmente sono soddisfatto, quindi finché non ci saranno delle alternative valide ben venga la loro permanenza».
Questa sera la Viola affronterà la Lazio, che gara si aspetta?
«I ragazzi di Inzaghi sono temibili, un avversario davvero ostico. Immobile è un ottimo attaccante e, nel complesso, la Lazio ha tante individualità. Penso sarà dura per la Fiorentina, ma giocare in casa le sarà di aiuto. Mi aspetto una gara equilibrata: ce la giocheremo con le nostre armi, fino al triplice fischio, come sempre. È una di quelle partite che la Fiorentina deve provare a vincere per fare un passo in più in classifica».
Dovesse fare una previsione, dove vede la Fiorentina a fine maggio?
«Stiamo giocando bene, credo che con un pizzico di fortuna ci vedremo meglio di come ci vediamo oggi. Abbiamo una serie di sfide importanti che diranno molto sulla corsa all’Europa, ma credo che potremmo farcela. Non ci manca niente».
Per quanto riguarda il cammino in Coppa Italia?
«Be’, il 3-3 del Franchi favorisce l’Atalanta, ma abbiamo visto all’andata che questi ragazzi sanno gettare il cuore oltre l’ostacolo. Quindi, perché non crederci fino alla fine?».
Infine, vorrei un suo giudizio sul Var e sulle polemiche delle ultime settimane…
«Sono polemiche italiane, siamo bravissimi a creare discussioni faraoniche dal nulla. Credo che il Var sia arrivato tardi nel calcio, lo avrei voluto prima perché aiuta ad evitare una serie di errori che l’arbitro, da solo, non è in grado di evitare. Detto ciò, però, dobbiamo imparare ad usarlo meglio: le interruzioni di due/tre minuti, ad esempio, non sono una bella cosa neanche per il pubblico presente negli stadi. Utilizziamo il Var, ma facciamolo meglio».
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