Fiorentina, addio alla Coppa Italia tra rimpianti e polemiche
La Fiorentina cade di misura al San Paolo di Napoli e saluta la Coppa Italia, uscendo ai quarti di finale. I viola, orfani di Gonzalo Rodriguez infortunato e di Borja Valero, tenuto a riposo da Paulo Sousa, se la giocano alla pari sul campo di una delle squadre più forti e in forma della serie A. Ma pagano la solita leggerezza di Tomovic, che indossava la fascia di capitano e che, fino al momento dell’errore decisivo, che innesca la ripartenza mortifera del Napoli, sembrava anche in serata positiva.
E’ sbagliato gettare la croce addosso al difensore serbo che fa quel che può, non lesinando mai l’impegno. Ma è ormai evidente che in difesa ci siano seri problemi e che urgerebbe un rinforzo di spessore per tentare di centrare gli unici obiettivi ormai rimasti: la difficile qualificazione alla prossima Europa League e il passaggio del turno nella stessa competizione europea che vedrà i viola opposti ai tedeschi del Borussia Moenchengladbach. La società saprà turare finalmente l’ormai annosa falla nel pacchetto arretrato? Lo scopriremo entro pochi giorni, visto che il mercato invernale chiude il prossimo 31 gennaio.
Peccato perché, dopo un primo tempo di sofferenza, la Fiorentina era riuscita a prendere il comando delle operazioni. Il giovane Chiesa, già pericoloso nei primi 45’, era anche andato vicino al vantaggio, mettendo in mostra l’ormai consueta personalità davvero incredibile per uno che ha appena 19 anni e una decina di gare in prima squadra. Nonostante la giornata storta di Kalinic (non brillante nella prima gara dopo il gran rifiuto ai cinesi) e dello stesso Bernardeschi, sostituito nel finale di partita, i viola parevano in grado di portare la sfida almeno ai supplementari, tentando poi il tutto per tutto, magari ai calci di rigore. Ma la solita topica difensiva ha aperto la strada allo spagnolo Callejon, libero di colpire di testa a due passi da Tatarusanu e di firmare il vantaggio partenopeo. La Fiorentina ha mostrato anche orgoglio, schiacciando il Napoli nel convulso finale, ma l’arbitro Doveri, in vena di una direzione di gara dir poco casalinga, ha lasciato campo libero agli azzurri, protagonisti di tuffi e simulazioni che hanno ridotto i 5’ di recupero a un’autentica “sceneggiata napoletana”. Clamorosa la cacciata di Maxi Olivera per una presunta simulazione che ha saputo tanto di “risarcimento” per una giusta espulsione rimediata da Hysaj, giustamente spedito sotto la doccia per doppio giallo a una manciata di minuti dal termine. Insomma, niente da fare, l’obiettivo Coppa Italia è irrimediabilmente sfumato e ormai restano solo il campionato e l’Europa League. Sperando che Sousa sappia rimotivare i suoi già in vista del delicato confronto di domenica al Franchi contro il Genoa, la partita giusta per sfogare positivamente la rabbia accumulata al San Paolo, riprendendo la strada della vittoria.
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