Federico Russo: “Vietato snobbare il Carpi”

Federico Russo: “Vietato snobbare il Carpi”

Il conduttore tv, grande tifoso viola: “Il ko di Coppa Italia deve essere di insegnamento
Massima concentrazione per vincere e inseguire il sogno Champions. Con Sousa si può”.

Il mercato si è chiuso da poche ore ed è il momento di pensare al calcio giocato: questa sera la Fiorentina affronterà il Carpi che, nell’ultima gara a Firenze, ha rimandato al prossimo anno il sogno dei viola di vincere la Coppa Italia.

Del campionato, della sfida di questa sera – ma anche dell’imminente appuntamento europeo con il Tottenham – e dell’arrivederci di Giuseppe Rossi abbiamo parlato con un tifoso speciale, Federico Russo, conduttore radiofonico e televisivo e scrittore fiorentino.

 

Russo, dovesse descrivere la Fiorentina con un aggettivo quale userebbe?

«Imprevedibile. La squadra quest’anno è stata per mesi la vera mina vagante di questo campionato. Nessuno si sarebbe aspettato un gioco così bello, dei risultati così importanti e una classifica così buona. Da settembre a Natale i viola hanno stupito tutti, compresi noi tifosi. Abbiamo avuto una leggera flessione, abbiamo perso qualche punto di troppo in questo inizio di nuovo anno ma ci sta, la rosa non è ampissima ed è comprensibile che i giocatori siano arrivati a gennaio con il fiato un po’ corto. Adesso sono sicuro abbiano ritrovato una quadratura e siano pronti a ripartire… per stupire ancora».

 

Cosa le sta piacendo di più?

«Sono pazzo di Paulo Sousa! L’allenatore gigliato è stato sottovalutato da tutti, nessuno avrebbe scommesso un euro su di lui e invece sta dimostrando di essere uno dei migliori tecnici della Serie A. E’ facile fare bene quando si ha una corazzata, lui sta facendo benissimo senza far spendere cifre astronomiche alla sua società. Mi piace lo stile del portoghese, la mentalità che ha impresso ai ragazzi, la voglia di vincere. E poi, parliamoci chiaro, la nostra Fiorentina gioca veramente al calcio e diverte. Non tutti possono dire altrettanto. Credo che Sousa abbia anche altri meriti, ad esempio quello di aver resuscitato giocatori che non sembravano adatti a Firenze: Ilicic e Alonso su tutti. Il primo incanta con il suo sinistro, il secondo è uno degli esterni più forti del campionato italiano».

 

Quali crede siano i segreti di questo gruppo?

«Nella domanda che mi ha posto c’è già la risposta: il gruppo. La forza di questa squadra è la coesione: nello spogliatoio regna unità d’intenti e sintonia. Ognuno è pronto ad aiutare un compagno, tutti scendono in campo per arrivare alla vittoria. E’ soltanto attraverso il gruppo che si può arrivare a traguardi importanti».

 

A proposito di traguardi importanti, cosa serve a suo parere per vincere un campionato così equilibrato? E chi è la favorita secondo lei?

«Quest’anno più che mai per vincere occorrono i campioni, quei giocatori che in una domenica fredda e piovosa prendono la squadra, ormai stanca fisicamente e mentalmente, e la trascinano alla vittoria. Penso a Higuain, Tevez lo scorso anno, Ibrahimovic in passato. Per questo credo che la lotta per lo Scudetto sia limitata a due sole squadre: Napoli e Juventus. La banda di Sarri è avanti in classifica al momento, ma ritengo che i bianconeri abbiano qualcosa in più».

 

La Fiorentina, invece, dove può arrivare?

«Penso che l’obiettivo dei viola sia il piazzamento Champions, anche se gli avversari sono agguerriti. Per scaramanzia dico che arriveremo quarti dietro all’Inter, ma credo che abbiamo tutti i mezzi per invertire le posizioni».

 

Prima parlava di campioni, la Fiorentina a suo parere non ne ha?

«I viola hanno un grande gruppo, dei potenziali futuri campioni come Bernardeschi ma nessun vero campione già fatto. L’unico era Giuseppe Rossi, il Pepito di due anni fa. La vicenda Rossi è ancora una ferita aperta…».

 

Cioè? Sperava restasse in riva all’Arno?

«Assolutamente sì! Comunque capisco la volontà del giocatore, spero vivamente che al Levante riesca a trovare la condizione migliore, conquisti l’Europeo con l’Italia e poi torni da noi. La storia d’amore tra Rossi e Firenze non può essere finita così».

 

Stasera intanto la Fiorentina è impegnata nella gara contro il Carpi. Che partita sarà e quali saranno le insidie per i viola?

«E’ inutile dire che se la Fiorentina snobba l’avversario può incappare in una figuraccia. La partita di Coppa Italia dello scorso dicembre deve essere un insegnamento. Mi aspetto una Viola determinata, concentrata per novantacinque minuti e pronta quindi a sfruttare eventuali debolezze dell’avversario. I ragazzi di Sousa devono continuare a macinare gioco e punti contro le squadre medio-piccole, senza sottovalutare nessuno. Soltanto così si diventa grandi».

 

Una domanda anche sulla Coppa: la doppia sfida con il Tottenham è ormai alle porte. E’ un appuntamento che teme?

«Non temo gli inglesi, ma dobbiamo fare molta attenzione. Credo non sia giusto essere intimoriti, lo scorso anno li abbiamo battuti meritatamente e possiamo ripetere l’impresa anche quest’anno. La Fiorentina è una squadra con mentalità europea, sa giocare le partite di Coppa e vedrete che farà molto bene. Abbiamo tutto per vincere la competizione».

 

 

Giacomo Cialdi

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