Ennio Pellegrini: “Squadra viva e forte, tutto è ancora possibile”
di Daniele Taiuti
La Toscana da sempre fa del campanilismo uno dei suoi tratti caratteristici a livello storico-culturale. Dapprima, in tempi antichi, la rivalità fra le città del Granducato era riferita prettamente all’ambito sociale e geopolitico. Ai giorni nostri uno dei principali motivi di contesa è legato allo sport, e al calcio in particolare. Eppure parlando di questa disciplina non sono rari gli esempi di calciatori toscani che trovano la loro piena affermazione a Firenze, nella Fiorentina. Uno di loro è sicuramente Ennio Pellegrini. La sua esperienza con la maglia viola, dal 1970 al 1978, può dirsi una delle più significative nella storia del club gigliato in termini di trofei conquistati e qualità espressa. Con la Fiorentina, in una squadra ricolma di talento comprendente fra gli altri Antognoni, Roggi e Merlo, conquista una Coppa Italia ai danni del Milan nel 1975 e una Coppa di lega Italo-Inglese. Senza dimenticarsi di citare poi alcune affermazioni mancate di pochissimo, perdendo le finali di Coppa Mitropa, Coppa delle Alpi e Coppa Anglo-Italiana. Con lui, sfruttando anche la sua competenza di tecnico maturata soprattutto nelle serie inferiori, andiamo ad analizzare adesso il momento cruciale della stagione viola, senza trascurare di disquisire sulla delicata partita contro la Lazio ormai prossima.
Ennio Pellegrini, le criticità palesate dalla difesa viola in questo periodo sono da attribuire unicamente all’assenza di Pezzella?
“L’argentino è un calciatore molto importante per questa squadra, però anche con lui in campo la Viola subiva gol. In questi casi non si può parlare di un problema difesa, è la fase difensiva a essere carente. Tuttavia complessivamente il rendimento dei gigliati fino a questo momento è positivo”.
L’accesso all’Europa League da parte dei viola può passare esclusivamente dalla Coppa Italia?
“La squadra è viva e forte per cui non si deve porre dei limiti. La Fiorentina ha nelle proprie corde la possibilità di recitare un finale di stagione da protagonista”.
La Fiorentina è la squadra di serie A che ha ottenuto più pareggi: da cosa può essere determinato questo dato?
“E’ frutto soprattutto della casualità. In questa statistica può aver inciso anche qualche peccato di gioventù, tuttavia ritengo che gli episodi negativi a sfavore siano stati maggiormente rilevanti nel determinare questo risultato”.
Arriva la Lazio: che partita si prefigura?
“La squadra biancoceleste è una formazione ostica, che ha nella fisicità una delle sue qualità migliori. Occorre poi prestare molta attenzione, perché gli uomini di Inzaghi hanno più soluzioni offensive su cui contare. Prevedo quindi una gara complicata per i viola”.
Cosa ha rappresentato per lei l’esperienza in maglia gigliata?
“E’ stata un’avventura straordinaria. Rammento con emozione, fra i ricordi più belli, la conquista della Coppa Italia nel 1975 a Roma. Per me poi è motivo di notevole vanto aver indossato la fascia di capitano della Fiorentina”.
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