Dimenticare e ricominciare
La Coppa è importante, lo è sempre stato perché significa Europa, significa crescita, significa tentare di portare finalmente qualcosa nella sala allestita dai Della Valle all’interno dello stadio da quando sono arrivati. Vincere una manifestazione che ha il fascino dei grandi eventi, che può restituire a Firenze la dimensione internazionale, che vale più di ogni altra cosa sarebbe il modo migliore per rialzare la testa. C’è bisogno di cancellare la bruttissima prestazione con la Lazio all’Olimpico. Dimenticare da una parte e ricordarsi al tempo stesso che solo la migliore Fiorentina è in grado di ripetere i miracoli che hanno riempito le ultime settimane. Ci vuole cuore, logica ed equilibrio, le tre cose che di colpo sono mancate contro la squadra di Stefano Pioli. Sarà una notte, quella contro la Roma, di quelle straordinarie, con tutta Firenze al Franchi, con l’orgoglio della gente e i sorrisi dei Della Valle, anche se ancora una volta la sfortuna ha voluto mettere la squadra viola a sedere, senza giocatori decisivi, colpendo con una cattiveria incredibile quel settore di campo, l’attacco, da sempre martorizzato. Eppure, come ha detto Montella certi schiaffi fanno, bene riportano alla realtà, ti lasciano comunque forte consapevolezza di dover essere quello che sei. La Fiorentina, adesso più che mai, deve ritrovare la Fiorentina, Montella deve ritrovare Montella e Salah deve tornare ad essere quel fantastico scorpione che ha emozionato tutti e morso gli avversari. Sarà una notte importante, una notte che deve restituire a Firenze e ai suoi tifosi quella forza morale che ha permesso alla squadra di eliminare il Tottenham in Europa League, la Roma in Coppa Italia e battere la Juve nella prima gara del trofeo nazionale. Insomma, ci vuole la migliore Fiorentina possibile: solo quella può sorprendere e regalare emozioni e successi. Bisogna far tesoro della bruttissima figura dell’Olimpico contro la Lazio e cercare di recuperare quella forza interiore senza la quale la Fiorentina torna de essere una squadra come le altre.
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