Corradi: «Fiorentina, credici»
«Fiorentina sarà durissima, ma hai nelle corde la forza per la remuntada…». La firma è di Bernardo Corradi, un signore che in attacco ha fatti grandi cose e adesso, in attesa di rientrare nel mondo del calcio come addetto ai lavori, è uno dei principali opinionisti delle reti Mediaset. Senese doc, ma ha mai giocato nella Fiorentina, ma è stato un anno a Valencia nella Liga.
Bernardo, ci dia una speranza…
«La partita di andata non va guardata per il risultato perché la Fiorentina nel primo tempo ha avuto quattro palle gol, di cui due clamorose. Quindi ha dimostrato di poter giocare un bel calcio propositivo. Trovo solo una pecca…».
Prego…
«Sul 2-0 doveva fermarsi e gestire questo svantaggio in prospettiva ritorno. Un conto è un parziale così, un altro è lo 0-3…».
Nessuna speranza?
«Al contrario: ho fiducia nella Fiorentina e stimo tantissimo Montella. I viola sanno come andare in porta, creano tantissimo. Hanno nelle loro corde la remuntada. Sarà dura, ma ce la potranno fare se ci crederanno con tanta intensità».
Scusi Corradi, ma perché Gomez non segna mai?
«In carriera tutti gli attaccanti attraversano periodi in cui diventa difficile mettere la palla in porta. Vi assicuro che non ho dubbi su Gomez, per me resta un top. Un centravanti che tra Stoccarda, Bayern e nazionale ha fatto vedere grandi cose, di altissimo profilo».
E allora?
«E’ vittima di un blocco psicologico, si vede bene. Credo che se dovesse cambiare squadra tornerebbe a segnare gol a grappoli. Comunque, sia chiaro non è tutta colpa sua, né del mio amico Montella. E poi io non ho ricordo di un’accoglienza simile, tranne per Maradona, riservata ad un nuovo acquisto. Quel 15 luglio di due anni fa al Franchi c’erano 25mila persone per Gomez. La dimostrazione che la gente lo riconosceva come grande campione».
Lei stato a Valencia: adesso gli spagnoli ci sono veramente superiori.
«Vivono bene il calcio, poi curano tanto la tecnica individuale, cosa che noi abbiamo abbandonata da tempo e fanno un gran lavoro sui settori giovanili. Siamo noi che dobbiamo cambiare strategia».
Montella a che punto è delle crescita?
«Vincenzo è uno dei migliori allenatori in circolazione dell’ultima generazione. Ha molti pregi e tra questi gli riconosco l’onestà intellettuale. Lo intervisto a fine partita e non si nasconde mai. Non cerca scuse, bravo. L’unica critica che posso rivolgergli è che le sue squadre, sono da sempre molto abili nel costruire, giocano un bel calcio, ma subiscono troppi gol. Gli consiglierei di curare maggiormente questo aspetto».
Bernardo, chiudiamo come abbiamo iniziato?
«Viola al riposo sul 2-0 poi nel secondo tempo ci penserà il Franchi. Conosco quello stadio, so che può dare… Fiorentina credici».
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