Chiesa: «Coraggio Fiorentina, niente è perduto»
La Fiorentina sta attraversando una di quelle settimane che più complicate non si può. Dal San Paolo alla squadra di Garcia, lanciatissima nelle zone alte della classifica. Ed anche a Napoli, pur perdendo di misura, la squadra di Sousa ha dimostrato di poter battagliare alla pari con le grandi del campionato. Una sconfitta dura da digerire, soprattutto perché i viola hanno tenuto in pugno la gara per buona parte di essa. Un paio di errori dei singoli hanno condannato la Fiorentina, ma non hanno affossato la convinzione di questo gruppo, che rimane convinto di potersi giocare qualcosa di importante. Per parlare del momento viola, Il Brivido Sportivo ha intervistato in esclusiva l’ex attaccante viola Enrico Chiesa.
Dal Napoli alla Roma, passando per il Lech Poznan. Una bella settimana di fuoco…
«Hanno più da perdere le big, rispetto alla Fiorentina. Chi insegue rischia sempre di più, perché non può permettersi passi falsi. E chi sta dietro ha sempre l’obbligo di accorciare la classifica. Per la Fiorentina non vedo pressioni insopportabili, chi è davanti gioca sempre con un certo vantaggio».
A Firenze, dopo anni, si è tornati a parlare di Scudetto. Esagerato?
«Parlare di Scudetto a ottobre, per la Fiorentina come per le altre squadre, è impensabile. Quest’anno c’è certamente più equilibrio, perché negli scorsi campionati si vedeva subito che la Juventus era tre scalini più in alto delle altre squadre. Il percorso della Fiorentina è di crescita: se continueranno a crescere credo proprio che i primi posti in classifica se li giocheranno alla grande».
Dallo scetticismo iniziale a guida di una città. Il passo per Sousa è stato breve…
«Lo scetticismo ci può sempre stare all’inizio, ma Sousa ha iniziato un percorso in punta di piedi e la cosa bella è che la Fiorentina ha un’identità, lottano tutti insieme e non c’è mai qualcuno che va per conto suo. Questa è una fondamentale, si vede la mano dell’allenatore non solo a livello tattico».
E poi c’è Kalinic, che ha subito conquistato Firenze. Se lo aspettava così decisivo?
«Non lo conoscevo bene, sono sincero. E’ stato bravo, nonostante lo scetticismo che c’era intorno a lui. Mi piace perché lavora per la squadra, oltretutto ha segnato fin qui dei gol pesanti. E quando un attaccante trova la fiducia è pericoloso per tutti: difficile da fermare».
E Firenze attende anche il pieno recupero di Giuseppe Rossi. Che idea si è fatto in proposito?
«Ci vuole tempo, come ha detto Sousa. Si sta preparando bene a livello fisico e mentale. Gli allenamenti aiutano fino ad un certo punto, ma per farlo progredire è servita molto di più la partita in Portogallo in Europa League dove ha trovato anche il gol nel finale. In partita c’è adrenalina e tensione, contrasti duri con gli avversari: tutti ingredienti che sono fondamentali per tornare a sentirsi bene fisicamente e mentalmente in campo. Sono convinto che stia arrivando alla meta, sarà molto utile alla Fiorentina».
Chiudiamo con una domanda sul campionato: qual è la squadra che le piace di più?
«C’è chi ha speso tantissimo come Milan ed Inter, ma il potenziale che ha la Roma non ce l’ha nessuno dal centrocampo in su. A livello di singoli è indubbiamente la più forte, però questo è un campionato pazzo e bellissimo, quindi non mi stupirei se alla fine la spuntasse una sorpresa per la vittoria finale».
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