Casagrande: “Attaccare con pazienza, senza scoprirsi. Così si può battere la Samp”
di Daniele Taiuti
“Una vita da mediano, lavorando come Oriali…” cantava Ligabue per omaggiare quella categoria di centrocampisti non eccelsi tecnicamente ma dotati di grande generosità, di cui l’ex campione del mondo è stata una delle massime espressioni. A questo gruppo è appartenuto sicuramente anche Francesco Casagrande. Calciatore che il popolo viola ricorda con simpatia non solo per la chioma fluente e i baffi vistosi, ma anche e principalmente per l’abnegazione con cui ha onorato la maglia gigliata nel biennio 80-82. Soprattutto nella sua ultima stagione in viola riesce a conferire il proprio apporto a una squadra che, fino all’ultimo secondo, ha rischiato di aggiudicarsi il tricolore. L’altra esperienza più significativa della sua carriera è legata certamente ai colori della Doria, in cui nella stagione 84-85 partecipa alla conquista della Coppa Italia da parte della squadra blucerchiata. Con lui adesso iniziamo a disquisire su temi riguardanti l’attualità viola e sul match ormai alle porte.
Francesco Casagrande, la decima posizione in classifica occupata attualmente dalla Fiorentina rispecchia il reale valore della rosa?
“Non completamente. Perché la squadra gigliata soprattutto negli ultimi turni ha lasciato per strada qualche punto. Credo però che, a grandi linee, i risultati fin qui ottenuti dai viola stiano rispettando le attese di inizio stagione”.
L’arrivo di Muriel può essere sufficiente a colmare le lacune offensive mostrate dalla squadra di Pioli fino a questo momento?
“L’unica incognita legata al colombiano riguarda il suo stato fisico. Sul piano tecnico non si discute: è un calciatore che, vista le sua grande qualità, può decidere le partite in qualsiasi momento”.
Da ex centrocampista, ritiene necessario l’innesto di un regista per la mediana viola che sappia dettare i tempi alla squadra?
“Il regista tradizionale è un ruolo che ormai sta scomparendo, e quindi difficilmente reperibile sul mercato. Tuttavia vedo con favore l’acquisto di un elemento che possa dare alla squadra una maggiore imprevedibilità negli ultimi metri”.
Fiorentina- Sampdoria è uno scontro diretto per l’Europa?
“Sicuramente sì, considerando che le due squadre sono separate da pochi punti. La partita successiva a una lunga sosta nasconde sempre delle variabili non indifferenti, mi immagino quindi un incontro dall’esito imprevedibile. La Fiorentina però, se vuole centrare un risultato positivo, deve giocare una gara accorta evitando di concedere tanti spazi ai veloci attaccanti doriani, letali in contropiede”.
Quali sono i ricordi a cui sente più affezionato nel ripercorrere con la mente le esperienze vissute con le due casacche?
“Per quanto riguarda i miei trascorsi in maglia viola ricordo ancora con commozione quando, nella stagione 81-82 al termine dell’ultima partita in casa vinta contro l’Udinese, lo stadio urlò: “campioni,campioni!”. Parlando della mia militanza nelle fila della Doria, mi è rimasta dentro la conquista della Coppa Italia nel 1985”.
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