Buon futuro, Fiorentina
Finisce a Crotone il peggior campionato in termini di punteggio della Fiorentina degli ultimi vent’anni (non siamo preparati nelle statistiche, ma sembra davvero che sia così). E finisce indegnamente, con uno 0 a 0 che sta parecchio stretto ai calabresi, i quali hanno mostrato gioco e qualità, sfiorando più volte il gol. Bravo Terraciano in almeno due occasioni nel primo tempo. Ma nella ripresa c’è anche una clamorosa traversa, con rimbalzo sulla linea di porta. I calabresi, ricordiamo già retrocessi da settimane, hanno concesso alla Fiorentina solo un’occasione, un tiro di Bonaventura sventato dal portiere Crespi. Desolante per la Viola non essere riuscita a segnare a una squadra che subiva sempre gol dal 15 dicembre e che in tutta la stagione di reti ne ha prese ben 92. E non è questione di testa già in vacanza, perché la Viola ha giocato in questo modo quasi tutto il campionato. Del resto, numeri impietosi certificano il ruolino di marcia di questa stagione. La media fallimentare di un punto o poco più a partita, le sedici sconfitte, le sole nove vittorie, i nove punti di distanza dalla stagione 2019-20. Cifre tristi, molto tristi. Certo, rimangono i ventuno gol di Vlahovic, unica perla della stagione. Il serbo rappresenta, insieme a Dragowski e a qualche sprazzo di Bonaventura, l’unica nota lieta del campionato appena concluso (Martinez Quarta, uno dei più stimati dal pubblico, per noi, va visto sul lungo percorso). Tutto il resto, come dice una nota canzone, è “noia”. Nel migliore dei casi. A tal proposito, a Crotone c’è stata anche la passerella degli oggetti misteriosi Kokorin e Callejon. Non sappiamo se quest’anno abbiano mai giocato insieme, ma potrebbe essere un’idea per il futuro. Tocchiamo ferro, naturalmente…
A parte gli scherzi, partite come questa fanno pensare che in questa Fiorentina i giocatori da salvare siano davvero pochi. Un grosso problema per il nuovo tecnico, chiunque sarà: fino a che punto potrà fare la voce grossa e decidere lui i giocatori giusti per il suo modulo? Perché un conto è partire da una base di un certo livello tecnico da ritoccare, un altro è dover fare tabula quasi rasa e ricominciare praticamente da zero. Forte il rischio di ritrovarsi con una rosa larghissima in cui ai nuovi giocatori potrebbe sommarsi l’invenduto di quest’anno. Non certo il modo migliore per iniziare una nuova stagione che non concederà appelli a nessuno. Due anni di prova sono sufficienti. Adesso si deve fare sul serio.
La speranza è di essere smentiti già da lunedì, innanzitutto con l’annuncio del nuovo allenatore. Non sappiamo se accompagnato da quello del nuovo DS, anche se i rumori di fondo dicono che la riconferma di Pradè sia in dirittura d’arrivo. L’importante è che la società, cioè Commisso, sappia da dove ripartire. Il fatto che il presidente sia già volato a New York ci fa pensare che molto sia già stato deciso. E che manchino solo da sistemare le ultime cose.
In ogni caso, buon futuro, Fiorentina. E speriamo bene
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